È morto Bibi Ballandi, pigmalione di tanti artisti, Re Mida dello spettacolo in tv
Sono proprio due dei suoi più cari amici. Due dei suoi alfieri di successo, come Fiorello e Antonella Clerici, a dare – via social – l’annuncio dell’addio a Bibi Ballandi, storico produttore televisivo e capitano della ribalta di lungo corso. «Questa sera#ilrosariodellasera su @radiodeejay non andrà in onda. Neanche domani. BiBi Ballandi è volato in cielo. Profondo dolore», twitta il mattatore siciliano, e «Ciao Bibi. Non dimenticherò il tuo buonumore, la tua emilianità, i tuoi saggi proverbi e parole e i nostri successi con i bambini di Ti lascio una canzone», gli fa immediatamente eco la regina della proiva del Cuoco che poi, sempre su Twitter, conclude: «Tanti anni insieme, so che mi guarderai da lassù mangiando un piatto di tortellini della Lella».
Addio a Bibi Ballandi: i tweet di Fiorello e della Clerici
L’addio a Bibi Ballandi, il produttore televisivo, autore di fortunate trasmissioni tv, scomparso all’età di 71 anni, arriva via social, dai suoi più stretti amici e collaboratori, da account e profili degli stessi artisti con cui il produttore tv ha collaborato nel corso degli anni. Scomparso oggi dopo una lunga malattia, aveva “ereditato” amore, talento e familiarità con il mondo dello spettacolo dal padre Iso, che iniziò accompagnando cantanti e orchestre nelle piazze dell’Emilia-Romagna, per poi diventarne scaltro imprenditore e smaliziato “talent scout”. Nato a Bologna il 26 giugno del 1946, Bibi Ballandi ha saputo declinare al meglio passione artistica e amore per l’intrattenimento spettacolare ai diversi linguaggi espressivi affrontati nel corso della sua ricca e poliedrica carriera, grazie soprattutto ad una sua inimitabile capacità di portare al successo talenti in erba e potenzialità creative di personaggi e script di cui non tutti avrebbero saputo cogliere le potenzialità e a cui lui, come nessun altro, è riuscito a imprimere un inconfondibile imprimatur manageriale. riuscendo a cavalcare, e in qualche modo a determinare e caratterizzare, epopee canore e mode televisive, come pochi altri prima e contemporaneamente a lui.
Una carriera tra sapienza manageriale e amore per lo spettacolo
E allora, se negli anni ’60, come manager, ha lavorato, fra gli altri, con Al Bano, Orietta Berti, Nicola Di Bari, Caterina Caselli, Mina, Little Tony e Rita Pavone; negli anni Settanta ha messo acume imprenditoriale e fiuto artistico a disposizione di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De André, Roberto Vecchioni e Pierangelo Bertoli. Azzerando linee di confine tra mercato e arte, teatro e tv, canzone e copione. Non per niente, il suo nome è legato alla creazione di uno dei luoghi mitici della musica in Italia, la discoteca di Rimini Bandiera gialla – che vede Ballandi tra i suoi fondatori nel 1983 – e, con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione profuse nel progetto riminese, con la Ballandi Multimedia ha poi intrapreso anche la carriera di produttore televisivo, inizialmente con la Rai e poi anche con altri protagonisti del panorama televisivo italiano. Tra le tante produzioni realizzate, a partire dagli anni ’80 i varietà del sabato sera del calibro di Ballando con le stelle e Ti lascio una canzone, fino agli one-man show di Fiorello, Celentano, Gianni Morandi, Giorgio Panariello e Massimo Ranieri. Tutti artisti nel suo carnet. Tutti amici oggi addolarati per la sua scomparsa.