Baldelli: «Il Pd ci prende in giro. Ha svenduto le poste e ora le difende»

22 Feb 2018 17:38 - di Redazione

«La Morani sa quello che dice?». A chiederlo è Antonio Baldelli, capolista di Fratelli d’Italia per la Camera nel collegio Marche nord di Pesaro e Ancona, dopo un confronto tra candidati organizzato da Cisl. Durante il faccia a faccia, secondo quanto riferito da Baldelli, Morani avrebbe detto «che il Pd è contrario alla privatizzazione di Poste Italiane». Una posizione sbalorditiva, visto che, ha sottolineato ancora l’esponente di FdI, «il suo segretario Pd Renzi che ha già svenduto il 70% delle quote delle Poste Italiane al privato e intende privatizzare anche il restante 30%».

Baldelli: «Il Pd sempre più fantozziano»

«È evidente, a questo punto, che l’esponente del Pd o parla a titolo personale e non sa nemmeno quello che fa il proprio partito o, in campagna elettorale, promette di tutto pur di confondere gli elettori», ha commentato Baldelli, per il quale «il Pd è diventato una rappresentazione fantozziana di quel che una volta era la sinistra che dominava in questo territorio: non solo è costretto a candidare a Pesaro Minniti, ministro catapultato da Reggio Calabria, per tentare di arginare la sconfitta, ma addirittura ha scelto una candidata come Alessia Morani». Baldelli quindi ha ricordato che Alessia Morani è quella parlamentare che «settimane fa, passando alla storia della legislatura, ha proposto agli anziani di farsi ipotecare le case dalle banche per ottenere un prestito e arrivare alla fine del mese, visto che con le loro pensioni non ce la fanno più». Non solo, anche durante il confronto tra candidati promosso dalla Cisl, l’esponente Pd sarebbe incorsa in «una serie di sfondoni su sanità, ospedali e enti locali» e inciampata in quella posizione sorprendente sulla privatizzazione delle poste.

Il piano industriale di FdI per le Poste

«Fratelli d’Italia, al governo del Paese, come già spiegato dal presidente Giorgia Meloni – ha quindi sottolineato Baldelli – metterà in campo un grande piano industriale per il rilancio della più grande azienda di Stato che, coi suoi 13mila uffici postali, raggiunge tutti i nostri territori fino ai Paesi di montagna. Un piano che tuteli i lavoratori postali anche dal mercato dell’e-commerce che oggi è in mano alle multinazionali. Dovrà anche essere rivisto il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti in Poste, per offrire nuovi servizi e nuove proposte ai risparmiatori italiani. Infine, mi farò personalmente portatore in Parlamento di un contratto di settore con cui bloccare la concorrenza sleale di quelle aziende private che svolgono servizi postali, ma non tutelano i propri lavoratori, perché lo Stato – ha concluso Baldelli – non è ancora intervenuto a disciplinare il settore, permettendo a queste aziende di non riconoscere le garanzie contrattuali che invece le Poste riconoscono ai propri dipendenti».

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