All’indomani del disimpegno americano in Iraq l’Isis torna a colpire
Le forze di sicurezza irachene hanno sventato ieri all’alba un attacco suicida a nord di Baghdad, dove era pronta a entrare in azione un’attentatrice con indosso una cintura esplosiva. Lo ha reso noto il comando delle operazioni delle forze irachene a Baghdad, come riportano i media locali. “Le forze di sicurezza hanno sventato un attacco terroristico”, si legge in un comunicato che riferisce di “una donna con indosso una cintura esplosiva asserragliata all’interno di una scuola nel distretto di al-Tarmia”, a nord di Baghdad. “Le truppe hanno aperto il fuoco contro la terrorista che si era rifiutata di consegnarsi”, aggiunge la nota, precisando che la donna si trovava dalla notte scorsa nella scuola, da dove sarebbe poi partita per mettere a segno l’attacco in una zona affollata della capitale irachena. Proprio ieri le forze stasunitensi avevano annunciato un loro progressivo disimpegno dall’Iraq di almeno quattromila soldati. Intanto le autorità del Kurdistan iracheno hanno comunicato di aver arrestato circa quattromila sospetti negli ultimi anni, tra cui stranieri, nell’ambito della lotta contro il sedicente Stato Islamico (Isis). Tra questi si contano circa mille miliziani che si sono arresi alle forze di sicurezza durante la battaglia per Hawijah, ultima roccaforte dell’Isis in Iraq, come ha detto il funzionario curdo iracheno Dindar Zibari. Zibari ha spiegato che 350 persone arrestate nel nord dell’Iraq che hanno ammeso di far parte dell’Is sono state trasferite da Kirkuk in carceri controllate da Erbil. ”I nomi di tutti questi detenuti sono stati consegnati alle Nazioni Unite e al Comitato internazionale della Croce Rossa, ma non sono state informate le famiglie di 350 persone”, ha spiegato Zibari.