Violentata bambina di otto mesi. Nuovo orrore in India: “Ero ubriaco”
Orrore in India. Una bimba di 8 mesi è stata violentata da un 28enne a Nuova Delhi. “L’uomo ha confessato, era ubriaco quando ha aggredito la bimba”, ha detto un rappresentante delle forze dell’ordine. Swati Maliwal, presidente della Commissione per le donne della capitale, si è recata in ospedale per verificare le condizioni della piccola, che ha riportato lesioni ”terribili”. I genitori della bambina, secondo le ricostruzioni, hanno affidato la figlia ad una zia e si sono recati al lavoro. E’ stato il figlio della donna, cugino della piccola vittima, a commettere l’atroce reato. Quando è rientrata dal lavoro, la mamma della piccola ha trovato la bambina priva di coscienza e in un lago di sangue, come riferisce l’agenzia Ians citando fonti investigative. I genitori hanno portato la bimba in ospedale, dove i medici hanno immediatamente compreso cosa fosse successo. La piccola è stata sottoposta ad un complesso intervento chirurgico durato tre ore: “Ha subìto danni inumani agli organi interni. Quando cambieranno le cose?”, ha twittato Maliwal. Nel 2016, secondo i dati più aggiornati del National Crime Records Bureau, nel paese sono stati registrati 36.000 casi di stupro e aggressione sessuale. Maliwal ha puntato il dito contro “la completa apatia del sistema”. “La gente legge, gira pagina e continua con la propria vita”, ha detto ad Al Jazeera. “Come presidente della Commissione, sono inorridita per questa violenza. Mi sento come se fossi stata violentata”, ha aggiunto. Il drammatico episodio riaccende il dibattito sulla necessità di nuove norme per arginare gli stupri, in particolare quelli su minori. “Per ogni caso di violenza su un bambino, è necessario comminare la pena di morte entro 6 mesi dal crimine. Attualmente, i casi si trascinano per anni: non c’è alcuna deterrenza, nessun timore. E anche l’applicazione delle leggi esistenti è terribile”, ha evidenziato. “Tutte le stazioni di polizia, a Delhi, funzionano con un organico ridotto della metà rispetto a quanto programmato. Abbiamo bisogno di altri laboratori forensi e di tribunali speciali che si occupino delle violenze sessuali ai danni di minori”. Sono più di 63 milioni le donne che statisticamente “mancano all’appello” in tutta l’India, dove ci sono anche oltre 21 milioni di bambine indesiderate dalle loro famiglie. E’ quanto rivela il report annuale del governo indiano sull’economia del Paese, dal quale si evince che il disallineamento tra uomini e donne è in gran parte il risultato di aborti selettivi e di una migliore nutrizione e assistenza medica per i maschi. Inoltre, l’indagine ha rilevato che “le famiglie in cui nasce un figlio hanno maggiori probabilità di smettere di avere bambini rispetto alle famiglie in cui nasce una femmina”. Con il risultato che, secondo le statistiche, ci sono 63 milioni di donne in meno di quanto dovrebbero. La nascita di un figlio è spesso motivo di festeggiamenti e orgoglio familiare, mentre la nascita di una figlia può essere un momento di imbarazzo e persino rimpianto per i genitori, preoccupati dagli immensi debiti che dovranno fare per pagare la dote matrimoniale.