Stavolta piace il Mattarella che rievoca i ragazzi del ’99 caduti nelle trincee
Per una volta è stata unanime l’approvazione delle forze politiche per il discorso di Capodanno del capo dello Stato Sergio Mattarella.
In particolare Mattarella ha evocato il prossimo centenario della vittoria italiana nella Grande Guerra, facendo un paragone tra i ragazzi del 1899 che persero la vita nelle trincee e quelli nati nel 1999 che per la prima volta si recheranno alle urne.
“Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta”. E’ l’auspicio espresso dal Presidente della Repubblica. “Questo -ha proseguito il Capo dello Stato-mi induce a condividere con voi una riflessione. Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto. In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora -i ragazzi del ’99- vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica”. “Propongo questa riflessione -ha concluso Mattarella- perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell’Europa”.
Un concetto, quest’ultimo, di recente richiamato in alcune interviste anche da Silvio Berlusconi. Come ha poi annotato Maurizio Gasparri, Mattarella ha sottolineato il suo ruolo di arbitro nella campagna elettorale che si è aperta: “Non è mio compito formulare indicazioni” tuttavia “l’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale. Il dovere di proposte adeguate – proposte realistiche e concrete – è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese”.
Mattarella ha quindi ricordato i 70 anni dell’entrata in vigore della Costituzione, ha parlato dell’emergenza terremoto, della ricostruzione post-terremoto da portare avanti senza difficoltà e lacune e ha detto che la prima emergenza sociale resta quella del lavoro.
Era prevedibile o quasi dovuta, l`unanimita’ della politica circa il discorso di Mattarella del 31, Tali Partiti, raccogliticci e traballanti, Devono ruffianarsi il Capo di Stato sperando che al momento opportuno egli possa esser loro di compassionevole aiuto. Tra quelli che ho potuto leggere, di articoli sull`avvenimento, quello piu’ azzeccato m`e’ parso l`articolo di A. Sallustri, al quale darei la Medaglia d`Oro! E’ quello che NON ha detto Mattarella che contava di piu’, oltre ai convenevoli e le cose rifritte, cercando di portare la nostra mente lontana nel tempo, per farci smarrire la coscenza della drammatica realta’, della quale Lui, per mancanza d`argume o grave superficialita’, e’ parte in causa. La Medaglia d`Argento la do’ a me stesso, per un commento che scrissi, non ricordo dove, circa il discorso d`insediamento dell`attuale Mattarella. Parlo’ malissimo del sistema che veniva usato dalla politica per sbrigare le pratiche e giu’ di li. Io mi aspettavo, e lo scrissi, che dopo quel discorso dicesse: “Ed ora, cari cittadini, do’ immediatamente le mie dimissioni, perche’ anch`io sono stato eletto da quel sistema, appena da me criticato”. Sto’ ancora aspettando lo faccia! Altroche’ un tetto sui terremotati, e’ piu’ importante aver il piu’ massiccio caregon sotto il proprio cul! E’ comodo Presidente?
I ragazzi dell’899 credevano nella Patria, quelli del 999 a cosa credono: alla disoccupazione.
Don Mattarella si è dimenticato di rimarcare, che oggi le trincee corrono attraverso le nostre città, dividendole in fronti dietro cui l’illegalità trionfa. I “ragazzi del 1899” vennero inviati a morire per fermare lo straniero, mentre i Mattarella ogg ilo straniero lo portano a casa nostra in aereoplano. Più che a Diaz, io paragonerei i Mattarella e le presidentA a Badoglio…
OTTIMO!!!!!!!!!!!!!
Mi piace il riferimento ai giovani italiani del 1899 che andarono alla guerra a 18 anni ma non mi piace lo speaker.