Spagna, ora il latitante Puigdemont chiede di votare a “distanza”
Dal suo “autoesilio” di Bruxelles, Carles Puigdemont ha inviato al parlamento di Barcellona la richiesta di poter votare per delega. Sarà la presidenza del Parlament, guidata dal secessionista Roger Torrent, a decidere se concederla. La mossa, scrive El Mundo, farebbe parte delle pressioni per convincere Torrent ad accettare una investitura a distanza di Puigdemont come capo del governo catalano. La richiesta arriva dopo che il parlamento si è insediato mercoledì. L’alleanza secessionista JXCat non ha voluto correre il rischio che il voto per eleggere Torrent potesse essere invalidato perché il suo capolista Puigdemont aveva votato per delega. Ma ora cambia la strategia. E JXCat parla già di un possibile viaggio di Torrent a Bruxelles per conferire con l’ex presidente della Generalitat. Torrent, esponente dell’Erc, secondo partito secessionista della Catalogna, si mostra per ora reticente, anche se non ha chiuso la porta a questa eventualità, nota El Mundo. Il partito unionista Ciudadanos ha già protestato, affermando che un simile viaggio sarebbe ancor più grave se pagato con denaro pubblico. Torrent, eletto grazie all’astensione di Comu Podem (la branca catalana di Podemos), ha intanto incontrato il leader di questa formazione, Xavier Domenech e il segretario dei socialisti catalani, Miquel Iceta. Entrambi hanno dichiarato che si opporranno a una investitura a distanza di Puigdemont , con un suo discorso in videoconferenza, attenendosi così al parere espresso dal servizio legale del parlamento di Barcellona.