Sede Ema, il governo si decide a fare ricorso. FdI: non vi fate rispettare

30 Gen 2018 19:53 - di Redazione

Il governo italiano conferma che nelle prossime ore l’Avvocatura dello Stato presenterà ricorso presso la Corte di giustizia europea in merito alla assegnazione ad Amsterdam della sede di Ema attraverso una decisione nella sostanza assunta dal Consiglio Europeo. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi. Il ricorso appare doveroso in seguito alle notizie apparse ieri circa la sede destinata a ospitare l’Agenzia, sottolineano le stesse fonti, spiegando che il ricorso chiederà alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede della agenzia. Parallelamente anche il Comune di Milano presentera’ un ricorso al Tribunale di prima istanza cui può rivolgersi chi è “direttamente coinvolto” da decisioni europee. ”Sull’Ema non esistono ulteriori opzioni. Se la sede di Amsterdam, conquistata attraverso un sorteggio, si è dimostrata inadeguata, non resta che Milano. La decisione può anche attenere a 10-100-1000 euroburocrati, ma la scelta politica di rivendicare all’Italia la sede, che con il capoluogo lombardo, presentava le migliori condizioni strategiche e logistiche, è tutta del governo Gentiloni. L’esecutivo rimedi subito allo scippo subito pochi mesi fa”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. “Quello che sta accadendo sulla vicenda Ema a Milano ha veramente dell’incredibile però è un segno di debolezza del governo che non ha saputo in Europa, come spesso accade, farsi rispettare”. Lo afferma Daniela Santanchè, onorevole di Fratelli d’Italia, intervenuta nel dibattito sul futuro di Ema, l’agenzia europea del farmaco. “È uscito fuori che la candidatura di Amsterdam è stata una forzatura poiché quella sede non aveva nemmeno una sede operativa al contrario di Milano. Oggi è l’ultimo giorno per fare ricorso e far sì che Milano ritorni in pista e mi auguro che il governo si svegli e faccia la sua parte” conclude Santanchè.  ”Su questo tema non c’è campagna elettorale che tenga: la nostra priorità deve essere quella di portare a casa l’Ema. Gentiloni venga a Bruxelles e chieda chiarimenti; ne va della dignità di una nazione”. Non ha dubbi l’eurodeputata Lara Comi nel volere un’azione decisa da parte del governo dopo la denuncia del direttore dell’Agenzia per il farmaco sui ritardi legati alla nuova sede. Secondo Comi ”ci sono tutte le condizioni – dice – per far arrivare l’Ema a Milano. Certo bisogna far vedere che l’talia è agguerrita. Nel momento in cui il nostro paese si ribella ci sono delle possibilità in più rispetto al restare immobili”. Per l’eurodeputata se in questa situazione si fosse trovata la Germania ”La Merkel avrebbe agito subito. Il ricorso sarebbe stato già pronto da un mese, e così avrebbe dovuto fare l’Italia dopo che da Amsterdam erano emerse le prime incongruenze”. E al di là del ricorso giuridico ”che andrà ora per la sua strada, il discorso da fare è politico ed è immediato. Questa è la cosa più importante, su questo fronte abbiamo perso Ema e ora il governo vuole rifare lo stesso errore? Dobbiamo aspettare che qualcuno ancora si svegli o qualcuno dall’Italia viene a Bruxelles e fa gli interessi degli italiani?”.


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