Scandalo a Torino: corsi di eutanasia ai medici. Lezioni di morte per fare punti
Sta sollevando un polverone la decisione dell’Ordine dei Medici di Torino di far svolgere un corso di formazione professionale sul tema del sucidio assitito, dal titolo “Eutanasia legale in Europa aspetti clinici e normativi”, previsto per il 20 gennaio nel salone dell’Ordine di Torino (Villa Raby), convegno che permetterà di ottenere 4,5 crediti per il programma di aggiornamento obbligatorio dei medici.
È la prima volta che si svolge in Italia un corso di aggiornamento sull’eutanasia con crediti Ecm, organizzato da un Ordine dei medici e probabilmente arriva sulla scìa dell’approvazione, in Parlamento, della legge sul biotestamento, che in molti considerano propedeutica a una normativa che introdurrà, a breve, in Italia, come in altri paesi d’Europa, l’eutanasia. Al convegno in effetti, parteciperanno camici bianchi olandesi e svizzeri, impegnati nella pratica del’eutanasia e del suicidio assistito in ospedali stranieri. «Si può essere favorevoli, contrari o dubbiosi sull’eutanasia, ma non si può essere ignoranti. Ecco perché è utile che i medici italiani sappiano cosa accade in Olanda e Svizzera», commenta Silvio Viale, promotore del corso e componente della segreteria scientifica. Ma i difensori della vita, cattolici e non, la pensano nel modo diametralmente opposto: “fare punti” sulle lezioni scientifiche per aiutare un essere umano a morire non è morale e neanche opportuno. Non a caso, i primi sponsor del corso di formazione torinese sull’eutanasia sono i Radicali, che pubblicano la notizia sul proprio sito e si preparano a proseguire la battaglia sul suicidio assistito all’interno del Pd grazie a Emma Bonino, in cerca di un accordo elettorale con il centrosinistra.