Napoli nel caos ma De Magistris pensa a cambiare nome alle piazze “fasciste”

26 Gen 2018 13:15 - di Monica Pucci

Defascistizzare Napoli, questo l’obiettivo di Gigino, il sindaco Masaniello che con Napoli nel caos, tra baby gang e trasporti paralizzati, senza un partito di riferimento e con un consenso in crollo verticale, prova a gettarla sulla solita retorica antifascista per provare ad arginare il tracollo politico. Luigi De Magistris, nel Giorno della Memoria, annuncia così che a una delle piazze principali di Napoli, quella che ospita lo Stadio San Paolo e la Mostra d’Oltremare (imponente opera dell’architettura del Ventennio) sarà cambiato nome, non più intitolata al “fascista” Vincenzo Tecchio ma all’ebreo Giorgio Ascarelli, primo presidente del Napoli Calcio. Non solo: il lavoro sulla toponomastica sarà esteso dalla cancellazione dei nomi riferibili ai fascisti, anche a quelli accusati di complicità sulle leggi razziali, come Vittorio Emanuele III, la cui via a lui intitolata diventerà via Salvatore Morelli. «Piazzale Vincenzo Tecchio, l’ex segretario provinciale del partito nazionale fascista, si chiamerà Piazza Ascarelli. Il mio annuncio nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz. Anche via Vittorio Emanuele III°, che promulgò le leggi razziali, cambierà nome in Via Salvatore Morelli. Per non dimenticare, mai!», scrive, grondando retorica e facile populismo, il primo cittadino. Che però non spiega quante decine di strade, palazzi e istituzioni dovrebbe cancellare per rimuovere il ricordo del fascismo, visto che mezza Italia ne porta il crisma politico, che piaccia o no a lui e alla Boldrini.

Ma che colpa aveva, in tutto questo, Vincenzo Tecchio? Quella di essere stato un grande avvocato, nonché deputato prima della Camera del Regno (1929-1939) e poi Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1939-1943), quindi dal 1934 al 1939 segretario della commissione della Camera per l’esame dei bilanci e dei rendiconti consuntivi, fino a quando, nel 1940, guidò un gruppo di tecnici che portò all’edificazione della Mostra d’Oltremare, portando alla demolizione delle preesistenti abitazioni del rione Castellana. Da cancellare, rimuovere, epurare: che tristezza.

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  • Francesco Ciccarelli 27 Gennaio 2018

    Chi è questo Salvatore Morelli?