Musulmani indignati: «In Italia sono discriminate le donne col velo islamico»
I rappresentanti del mondo arabo si mostrano indignati, sciorinano dati e sostengono che in Italia c’è spesso diffidenza e discriminazione nei confronti delle donne che indossano il velo islamico. E se la prendono soprattutto con gli esponenti della destra, indicati come “colpevoli”. «Su 2 milioni di musulmani in Italia l’85% è laico; sono aumentate le segnalazioni allo sportello Co-mai del 35% di discriminazioni a scuola, sul posto di lavoro, nelle abitazioni, nei trasporti pubblici, nelle università e nelle strutture sanitarie nei confronti dei giovani e dei professionisti, in modo particolare nei confronti delle donne arabe e musulmane, soprattutto verso coloro che portano l’hijab nero». È quanto ricorda Foad Aodi, presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e Fondatore di Cili-italia.
Il velo islamico e il ruolo della donna araba
«Le Co-mai – lamenta Aodi – difendono come sempre la libertà di espressione; ci fanno sdegno, tuttavia, le espressioni utilizzate spesso da alcuni politici delle destre e anche dai professionisti dell’informazione che sono ancora legate a stereotipi e pregiudizi circa la complessa realtà del mondo arabo, sull’islam e sul ruolo della donna musulmana, descritta erroneamente come una donna sottomessa e priva di libertà. Ci feriscono profondamente – prosegue – le strumentalizzazioni delle quali ancora soffrono i nostri Paesi e le persone di origine straniera, e proprio per questo ci sentiamo ancora più motivati a proseguire nel nostro lavoro. Non tutti i Paesi arabi sono musulmani e viceversa, ma c’è ancora chi lo sostiene. Molti dei Paesi arabi hanno componenti copte e cristiane, molti dei Paesi arabi vedono la donna ricoprire un ruolo attivo nella società. Non si può fare confusione su questi elementi; non si può generalizzare una realtà così vasta dove ogni Paese è diverso, a seconda della sua tradizione, della sua cultura e della sua laicità».
A CASA MIA SI ADEGUINO ALLE MIE USANZE ALTRIMENTI SE NE STIANO A CASA LORO E NON ROMPANO I C******.
Conosciamo il significato del velo.
E’ una offesa all’intelligenza e alla civilta’.
L’ideologia legata al velo non puo’ non destare reazioni.
E’ come vedere qualcuno con indosso la divisa da gerarca Fascista o con i simboli del Nazismo.
L’indignazione sale spontanea…..
Non è che nel mondo musulmano la donna è “ipoteticamente” sottomessa, lo è nella realtà.
Nei paesi Arabi , cioè musulmani le persone di altre religioni sono uccise e perseguitate, inutile far finta che non sia vero, chi nega è come se negasse lo sterminio degli Ebrei, non si possono negare milioni di morti nel mondo perchè appartenenti solo ad un altra religione e non all’islam.
Inoltre nei paesi islamici non vi è laicità perchè l’islam non è una religione, ma un sistema di governo.
Ora chiarito questo per quale motivo io “Europeo” ,in generale, se mi reco in paese arabo devo rispettarne le tradizioni, gli usi ed i costumi, nonchè le leggi. Ricordiamo che in alcuni paesi se indossi un crocefisso sei arrestato, le donne anche straniere sono OBBLIGATE ad indossare un velo. Evidenziato tutto ciò per quale motivo caro il mio islamico vuoi portare anche a casa mia, in Europa la tua forma di governo fondamentalista e di lesione della libertà personale ? Se non ti sta bene adeguarti alla cultura occidentale ed Europea cosa cavolo ci fai qui ??!!
Quindi meno balle razziste che ci avete davvero rotto l’anima !!
Vuoi vivere in europa ?? Perfetto, ti integri, la tua religione di morte te la tieni a casa tua e ti attieni alle leggi, agli usi, ai costumi ed alle tradizioni dei singoli stati Europei, è semplice !! Come farebbe un Europeo in un qualunque stato Arabo o islamico.
Perchè nei “loro” paesi non c’è la Boldrini di turno che tutela, protegge e “foraggia” lo straniero di altre religioni, no, da loro se non ti arrestano ti ammazzano e vorrei fosse ben chiaro e detto con grande onestà !!
E’ ora di finirla on un ipocrisia che porta solo morte, dolore e disperazione .. per cosa poi ? per un po’ di soldi ??