Mosca accusa: nel Donbass l’Ucraina vuole scatenare un’altra guerra civile

19 Gen 2018 16:23 - di Redazione

La nuova legge ucraina sul reintegro del Donbass viene considerata da Mosca come “preparativi per una nuova guerra”. Ad affermarlo è un commento diffuso dal ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia stampa Itar Tass. Il provvedimento “conferma dal punto di vista legislativo la politica di Kiev di risolvere il problema del Donbass con l’uso della forza” -afferma il ministero – “in sostanza (il presidente ucraino Petro) Poroshenko ottiene poteri illimitati, praticamente dittatoriali, per sopprimere scontento e dissidenti. Ciò non può essere considerato altrimenti che un preparativo per una nuova guerra”. La legge approvata ieri dal parlamento ucraino sul reintegro delle province indipendentiste del Donbass, non fa parola degli accordi di Minsk e di quanto prevedono in termini di concessione, da parte di Kiev, di una maggiore autonomia per le regioni dell’est. “Continueremo a operare per il reintegro dei territori ucraini occupati con azioni politiche e diplomatiche”, ha scritto Poroshenko, sostenitore del provvedimento che, ha aggiunto, “rappresenta un segnale per il Donbass e per la Crimea, siete parte inseparabile dell’Ucraina”. La Russia viene definita nel testo della legge un paese “aggressore” e le regioni di Donetsk e Luhansk “territori occupati provvisoriamente”. Oltre 10mila persone sono morte nel conflitto scoppiato quasi quattro anni fa fra l’esercito ucraino e i ribelli filorussi di queste due regioni. Il Parlamento ucraino ha approvato con 280 voti in favore su 450 il disegno di legge sul reintegro delle province indipendentiste del Donbass in cui non si fa parola degli accordi di Minsk e di quanto prevedono in termini di concessione, da parte di Kiev, di una maggiore autonomia per le regioni dell’est. “Continueremo a operare per il reintegro dei territori ucraini occupati con azioni politiche e diplomatiche”, ha scritto il presidente Petro Poroshenko, sostenitore del provvedimento che, ha aggiunto, “rappresenta un segnale per il Donbass e per la Crimea, siete parte inseparabile dell’Ucraina”. La Russia viene definita nel testo della legge un paese “aggressore” e le regioni di Donetsk e Luhansk “territori occupati provvisoriamente”.

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