Margaret Atwood, la femminista “cattiva” che non si accoda al #metoo
Margaret Atwood, la 78 enne scrittrice canadese autrice del romanzo “Il racconto dell’ancella”, si schiera con Catherine Denueve e non con Asia Argento. Anzi va oltre il dibattito sul diritto al corteggiamento e denuncia una possibile svolta negativa del movimento anti-molestie, a un passo dal trasformarsi in “caccia alle streghe” da biasimare. La miccia la Atwood la accende con un editoriale sul Globe and Mail che ha mandato su tutte le furie le femministe. Nel suo articolo la scrittrice – che ha immaginato nel suo capolavoro un mondo in cui le donne sono ridotte a schiave sessuali ispirando un film e una serie tv – racconta di essere stata definita una “bad femminist“, una femminista cattiva, da coloro che non hanno gradito il suo discostarsi dal movimento contro le molestie seguito al “caso Weinstein”. Il movimento ha come hashtag sui social media #metoo (anche io), frase divenuta virale e utilizzata anche dalle star di Hollywood per raccontare le molestie subìte ad opera di registi e produttori.