Lanciati dall’Isis i droni contro le basi russe in Siria. Chi glieli ha dati?
I droni che nei giorni scorsi hanno attaccato basi navali e aeree russe in Siria sono decollati da Idlib, provincia nel nord-ovest del Paese e zona di de-escalation ancora in parte controllata da numerosi gruppi terroristi e jihadisti, tra cui il sedicente Stato islamico e Tahrir al-Sham. Lo ha riferito il giornale Krasnaya Zvezda, legato al ministro della Difesa russo. “I droni sono stati lanciati dall’area di Muazzara, nella parte sudoccidentale dell’area di de-escalation di Idlib controllata dalle unità della cosiddetta opposizione moderata”, ha riportato il quotidiano, precisando che il ministero della Difesa russo ha inviato una nota ai vertici militari e dell’intelligence turchi chiedendo ad Ankara di far rispettare ai gruppi armati alleati il cessate il fuoco a Idlib. La provincia è una delle zone di de-escalation dell’accordo raggiunto ad Astana da Turchia, Russia e Iran. Ankara di recente ha accusato le forze di Damasco di attaccare i ribelli “moderati” a Idlib “con il pretesto di combattere il gruppo terroristico al-Nusra“. Intanto, un alto funzionario del ministero della Difesa russo ha definito non vere le notizie secondo le quali ben 31 droni hanno attaccato le strutture russe in Siria nelle prime ore del 6 gennaio, sottolineando che non ci sono motivi per mantenere segreto o sottovalutare il numero di droni coinvolti. In precedenza alcuni media, citando il coordinatore del gruppo della Duma per i contatti con il Parlamento siriano Dmitry Sablin, avevano rivelato che 31 droni, e non 13 come detto, sono stati coinvolti nell’attacco alla base aerea russa di Hmeimim, a Latakia, ed il centro logistico della Marina militare nel porto di Tartus. “Nell’attacco sono stati utilizzati 13 droni ad ala fissa, dieci nel tentativo di colpire Hmeymim e altri tre contro Tartus. Tutti i droni abbattuti sono stati raccolti e vengono esaminati dal ministero della Difesa russo. Nel prossimo futuro li mostreremo e presenteremo i nostri risultati preliminari”, ha detto la fonte.
Certamente ,quegli stati che sono noti esportatori di “democrazia con le bombe.Stati, perfidi ed albionici.