Lampedusa, isola al collasso. Lite tra tunisini e sassaiola di migranti: ferito un carabiniere
Una violenta rissa tra immigrati ieri a Lampedusa si è conclusa con una coltellata sferrata al viso da un magrebino a un tunisino e con il ferimento allo zigomo – miracolosamente non grave – di un carabiniere intervenuto per riportare la calma e ripristinare l’ordine. L’hot spot, tra i più incandescenti d’Italia – una vera polveriera sempre sul punto di esplodere – torna sotto i riflettori: ancora. E ancora una volta episodi, protagonisti e vittime delle vicende, confermano come la situazione emergenziale che l’isola trasformata in un maxi centro d’accoglienza si ritrova a vivere da anni sia sul punto di esplodere. La crisi è endemica, e ormai sembra non esserci più un vaccino in grado di neutralizzare malesseri e disagi patiti, con modalità e in misure diverse, da chi accoglie e da chi viene ospitato.
Lampedusa, lite tra due tunisini: ferito un carabiniere
L’ultimo episodio, allora, risale a poche ore fa, quando una lite tra due tunisini è degenerata in rissa, tanto da concludersi con il ferimento di un carabiniere colpito allo zigomo. È accaduto ieri sera all’hot spot di Lampedusa, e oggi la Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta sull’accaduto conclusosi con il ferimento di un militare e con i punti al viso di uno dei due stranieri protagonisti della violenta lite da cui è partita poi una sassaiola di migranti in rivolta indistintamente contro tutto e tutti. In base a quanto raccontato oggi da alcuni testimoni, alcuni amici dei due immigrati nord-africani in lite sono immediatamente intervenuti per buttare altro liquido infiammabile sul fuoco vivo dando il via a una sassaiola che ha alimentato la rissa e i disordini, e per cui oggi l’aggressore da cui tutto è partito risulta essere in stato di fermo. Episodio a parte – sintomatico di una situazione ormai al limite, e non da un giorno – quel che è certo è che la situazione dell’isola che doveva essere rispondere e necessità e tempistiche di tipo interlocutorio si è cristallizzata surgelando problematiche e disagi diffusi pronti ad attivarsi a ogni nuovo pretesto.
La denuncia del sindaco, salvatore Martello
«Le attese per i trasferimenti da Lampedusa sono troppo lunghe, questo è il vero problema», è tornato a denunciare, non a caso, il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, commentando la lite tra due tunisini sfociata la notte scorsa in rissa. «Non è stata una vera e propria rivolta – si è poi affrettato a correggere il tiro il primo cittadino dell’hot spot – ma la situazione è davvero insostenibile. Il problema vero è che i tunisini non possono restare liberi tutta la giornata per Lampedusa senza fare niente, si ubriacano e diventano molesti. E poi accade quello che è successo ieri sera al centro d’accoglienza. Litigano tra loro e coinvolgono altre persone che non c’entrano nulla, come il carabiniere». E, come noto, non è la prima volta che Martello insiste su questo tipo di argomentazioni e tornando alla carica con richieste e sos rimasti lettera morta dopo l’ultimo episodio violento, l’ultima recriminazione, l’ultimo ferito. «Bisogna immediatamente trasferirli, perché Lampedusa è piccola e ora ci sono 250 persone all’hot spot, troppi», torna a dire il sindaco di Lampedusa che, ha quindi annunciato: la prossima settimana andrà al Viminale per «incontrare il ministro dell’Interno Marco Minniti».
Questi sono i risultati di una politica scriteriata di accoglienza senza se e senza ma portata avanti da un governo incapace di leggere la realtà e da un Sindaco, Giusy Nicolini, che facendosi bella con l’accoglienza sopportata dai suoi cittadini si è fatta un nome nella sinistra di lotta e di governo che la candiderà ad alti incarichi
Credo che gli stia bene agli abitanti di Lampedusa. Tutti a riempirsi la bocca per accogliere i migranti, ed ora cosa fate vi rimangiate le parole? Fossi tra di voi inizierei a protestare ed il resto che avrei fatto non lo posso dire
Povera Italia come l’hanno ridotta questi ladroni inetti di politici. Una vergogna
PD: regali agli statali (tanti) e vaffa…. al lampedusani (pochi): è solo questione di numeri al voto!
Ma perchè non predono i tunisini e i marocchini, li imbarcano e li riportano da dove sono venuti?E’ così semplice
I cittadini dovevano ribellarsi prima, ora……..
Vi ricordate quando gli isolani gioivano per “fuocammare”? bene, queste sono le conseguenze dell’amministrazione della formichiera Nicolini, sindacA dell’approdo turistico per clandestini e kriminali. Ma la nasona mica l’avevano votata i fantomatici razzisti e fascisti, per cui ora ai demokratici abitanti di Lampedusa gli sta bene, se lo prendano in tl posto! accoglienza, accoglienza, fuocammare, fuocammare, cugghiune, cugghiune!
Ma di rimpatriarli non se ne parla? Continuate a votare PD e Verdi e altro che collasso.