La “gara” dei pulsanti: «Il mio è più grande del tuo. E funziona». Trump risponde a Kim

3 Gen 2018 9:06 - di Redazione

Mentre arrivano segnali di distensione tra le due Coree in tema di Giochi olimpici invernali, nessuna tregua si intravede nei rapporti con gli Stati Uniti. Tutt’altro, il 2018 si è aperto con “pensierini” tutt’altro che distesi. “Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha appena dichiarato che “il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania”. Qualcuno del suo regime di affamati e impoveriti lo informi che anch’io ho un pulsante nucleare, ma è molto più grande e molto più potente rispetto al suo, e il mio pulsante funziona!“. Con un tweet fra l’ironico e il minaccioso, Donald Trump risponde, sfidandolo, al leader nordcoreano Kim Jong-un. Il dittatore aveva infatti aperto il 2018 con una nuova minaccia: il pulsante nucleare, spiegava, “è sempre sul mio tavolo” e i missili in dotazione alla Corea del Nord, aveva aggiunto, possono raggiungere il territorio degli Stati Uniti. “Questo non è un ricatto, ma la realtà”. La risposta di Trump non ha tardato ad arrivare.

 Intanto la Corea del Nord ha riaperto il canale di comunicazione con la Corea del Sud attraverso il villaggio di Panmunjon, nell’area smilitarizzata al confine fra i due paesi. Lo ha reso noto il ministero sudcoreano per l’Unificazione. Interrotto nel 2016, il “telefono rosso” verrà ripristinato alle 15.30 ora locale (le 07.30 in Italia), riferisce l’agenzia stampa sudcoreana Yonhap. “Ritengo segnali un passo verso una situazione in cui la comunicazione sarà possibile in ogni momento”, ha commentato il portavoce presidenziale sudcoreano Yoon Young-chan. Il nuovo sviluppo arriva dopo che Seul ha offerto ieri colloqui ad alto livello con Pyongyang, per discutere della partecipazione nordcoreana ai Giochi olimpici invernali che si aprono in Corea del Sud a febbraio.

Commenti

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  • andrea 3 Gennaio 2018

    La gara a chi la spara piò grossa e speriamo che si fermino alle battute. Certo che sapere che uno dei due fanfaroni macabri è il presidente del paese più potente al mondo è desolante e al tempo stesso drammatico.molti hanno paragonato Trump col presidente Berlusconi ma il paragone è ingiusto e impietoso nei confronti del fondatore del grande partito liberal-popolare italiano. Berlusconi è un grande statista e lo ha più volte dimostrato e non si sarebbe mai lasciato andare a simili farneticanti dichiarazioni-