Kosovo, il monastero di Decani ancora difeso dai nostri carri armati

9 Gen 2018 18:31 - di Redazione

A tanti anni dalla fine della guerra in Kosovo, il monastero ortodosso di Decani è ancora difesa dai carri armati della Kfor contro i terroristi islamici. Il Comandante di Kfor (Kosovo force, la missione della Nato), generale di divisione Salvatore Cuoci, in visita presso il monastero di Decani, ha partecipato alla messa in commemorazione del Natale Ortodosso officiata da padre Sava Janjic, Abate dell’unico luogo di culto kosovaro protetto direttamente dal personale militare di Kfor per evitare attentati degli estremisti musulmani albanesi. L’alto prelato ha colto l’occasione per rinnovare la propria gratitudine per quanto fatto dalla comunità internazionale. Il generale Cuoci, accolto presso il monastero dal comandante del Multinational Battle Group West, colonnello Ettore Gagliardi, a termine del rito religioso, ha avuto occasione di visitare camp ”Villaggio Italia”, sede del Contingente italiano, su base 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti Folgore. I militari di Austria, Italia, Moldavia e Slovenia, inquadrati all’interno del MNBG-W a guida italiana, oltre ad avere il compito di vigilare e di proteggere il Monastero di Decane, in qualità di first responder (primo responsabile), garantiscono la libertà di movimento nel settore occidentale del Kosovo e sono promotori della realizzazione di progetti Cimic (Cooperazione civile e militare), tesi a migliorare l’utilità dei servizi a disposizione della popolazione kosovara, nel rispetto del multiculturalismo e della pluralità delle confessioni religiose.

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