Il caso Boschi continua a incendiare il Pd. Orlando propone una tregua
Continua ad essere lei, Maria Elena Boschi, la mina che rischia di far scoppiare il Pd. La sua candidatura alle prossime elezioni agita ancora le acque democratiche e sono in molti a spingere sul suo “allontanamento” (almeno momentaneo( dalla scena politica. E in un primo momento a farsi portavoce di questo malcontento era stato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che sotto Natale aveva detto che sulla candidatura della Boschi bisognava “ragionare”, riflettere. Parole che avevano provocato il gelo con Renzi. Adesso è lo stesso Orlando a fare un passo indietro, con una smetita arrivata con un ritardo incredibile: «Non ho mai detto che la Boschi non debba essere candidata, assolutamente, mai detto». Una frase che serve a porre in essere una tregua.
Orlando e la Boschi, ma non solo
Intervenendo a Radio24news, il ministro ipotizza anche chi sarà il prossimo inquilino di Palzzo Chigi: «Mi auguro un governo del Pd. Con questa legge elettorale la cosa più onesta che possiamo dire adesso agli elettori è questa – ha detto – il mio partito ha una serie di personalità in grado di fare un servizio adeguato per il Paese». Poi prende posizione sul caso Emma Bonino: «Il Pd deve fare uno sforzo per sostenere questo progetto politico, deve dare aiuto per raccogliere le firme a Emma Bonino. Uno sforzo che va fatto a prescindere dalle alleanze. Oggettivamente chi c’è già ha un vantaggio, una rendita che forse va ripensata».