Grillini all’attacco: Berlusconi truffa gli elettori. E il Cav: siete pericolosi
“Scrivere Berlusconi Presidente nel simbolo di Forza Italia è una sorta di truffa agli elettori”. Non si fa attendere la reazione “cattiva” dei grillini alla presentazione del nuovo simbolo azzurro in vista delle elezioni di marzo. “In questo momento, infatti, per la legge italiana, e molto probabilmente anche il 4 marzo, Berlusconi non potrà ricoprire cariche pubbliche, da quella di presidente del Consiglio in giù, né potrà essere candidabile come parlamentare”, dichiara in un comunicato la capogruppo al Senato, Vilma Moronese. “Berlusconi prende in giro gli italiani da quasi 25 anni e continua spudoratamente a farlo”, conclude.
Cinquestelle all’attacco di “Berlusconi presidente”
Il primo a replicare è Renato Brunetta. Le polemiche del Movimento Cinquestelle sul simbolo di Forza Italia sono ridicole e speciose. “@berlusconi è il nostro Presidente ed è, da oltre 20anni, il leader indiscusso del centrodestra. Grillini scrivano @luigidimaio Presidente sul loro logo, e poi vediamo cosa scelgono italiani… #4marzo?”, twitta il capogruppo di Forza Italia alla Camera. Nemmeno Berlusconi resta in silenzio. In un’intervista esclusiva al Foglio (che verrà pubblicata domani 8 gennaio) il Cavaliere “dedica” ampio spazio ai pentastellati. “La vera sfida è fra la nostra rivoluzione liberale, una rivoluzione possibile, concreta, costruttiva, e il ribellismo – non mi piace chiamarlo populismo – dei Cinquestelle. Sono un pericolo – spiega il leader di Forza Italia – perché della vecchia sinistra hanno ereditato le parti peggiori, lo statalismo, la cultura del no, l’oppressione fiscale, la diffidenza verso la libertà dei cittadini, il giustizialismo feroce, senza neppure averne la tradizione di serietà e la cultura di governo che ai comunisti non mancavano”. Per questo – avverte il Cavaliere – sono doppiamente pericolosi. “Se vincessero massacrerebbero di tasse il ceto medio, aggredendo la casa, i patrimoni, le successioni, le stesse pensioni, bloccherebbero le infrastrutture fondamentali, porterebbero al governo i settori più politicizzati della magistratura”.