Esplode una palazzina nell’hinterland milanese: 6 feriti, tra cui un bambino
Il boato dell’esplosione, il fragore della sua deflagrazione, l’odore acre del fumo: lo choc ha colto nel sonno gli inquilini di una palazzina di Sesto San Giovanni, nel Milanese, – l’edificio tra via Oslavia e via Villoresi quando erano ancora le cinque del mattino investendo due appartamenti e provocando – per quanto è dato sapere al momento – il ferimento lieve di sei persone. Tra i feriti un bambino, colpito da un oggetto caduto da un mobile ma che, fortunatamente, ha riportato lesioni non gravi, così come gli altri coinvolti; e anche un 73enne che viveva da solo nell’abitazione dove, probabilmente, l’esplosione è avvenuta. L’uomo, non a caso, sarebbe l’unica persona ad aver riportato ustioni nell’incidente.
Esplosione in una palazzina di Sesto San Giovanni
Dunque, una palazzina sventrata all’ultimo piano dello stabile, per cause ancora da accertare che, al momento, i vigili del fuoco riconducono a una possibile fuga di gas. L’esplosione, si legge sull’account Twitter ufficiale dei Vigili del Fuoco, sarebbe avvenuta «per probabile fuga gas in un appartamento al quinto e ultimo piano». Il tweet ricorda poi che sono stati «coinvolti 2 appartamenti» e che sono «6 i feriti», specificando che «verifica stabilità e messa in sicurezza» sono «in corso». Un’esplosione violenta che, secondo le testimonianze fin qui raccolte, avrebbe coinvolto l’intero quartiere e non solo l’edificio interessato dall’incidente: come riporta in queste ore il sito dell’Ansa, infatti, la deflagrazione «che ha distrutto gli appartamenti dell’ultimo piano di un edificio che ne conta cinque, è stata avvertita in un raggio di diversi chilometri».
L’esplosione in una zona densamente abitata
La zona che ospita il quartiere dove la palazzina è esplosa, infatti, è una zona densamente abitata di Sesto San Giovanni, nei pressi della fermata metro di Sesto Marelli, una delle più battute e frequentate. Per fortuna, però, l’ora in cui l’incidente si è verificato ha evitato che il bilancio del dramma fosse più pesante, specie considerati calcinacci e vetri caduti in grande quantità sulla strada dopo il boato.