L’ira di Putin per la pubblicazione della lista degli oligarchi: “Atto ostile”
Dopo la pubblicazione da parte del dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti della lista di 210 personalità russe – 114 uomini politici e 96 oligarchi vicinissimi al presidente Vladimir Putin – che potrebbero essere obiettivo di potenziali sanzioni nell’ambito delle accuse a Mosca di aver interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016 – la Russia ha reagito e addirittura il presidente in prima persona è intervenuto. La pubblicazione della lista del Cremlino da parte del dipartimento del Tesoro Usa è, per il presidente russo Vladimir Putin, “un atto ostile” che danneggia ulteriormente le relazioni bilaterali e le relazioni internazionali nel loro complesso.
La Russia comunque non introdurrà al momento misure in risposta alla lista del Cremlino pubblica ieri sera dal dipartimento del Tesoro americano anche se si era preparata a farlo, ha affermato il presidente Putin. “Ci aspettavamo questa lista e non nascondo che eravamo pronti a misure di rappresaglia, anche gravi, che avrebbero ridotto le nostre relazioni a zero, ma eviteremo di adottarle ora”, ha dichiarato, senza precisare altro. La lista degli oligarchi e dei politici russi dell’entourage di Vladimir Putin pubblicata dal dipartimento del Tesoro americano è stata definita “senza precedenti”, dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, uno dei 210 russi inseriti, per cui il documento sarà attentamente analizzato a Mosca e solo dopo sarà data una risposta. I russi citati “sono stati di fatto nominati come avversari” degli Usa. “Indifferente” alla sua inclusione nella lista, Peskov denuncia un approccio “generalista” da parte delle autorità americane. Nella lista compaiono anche il premier Dmitry Medvedev, tutti i suoi vice, e tutti i 22 ministri. La lista era stata richiesta dal Congresso con la legge approvata lo scorso anno e la sua pubblicazione – poco prima della mezzanotte ora di Washington, secondo la deadline fissata – è avvenuta nelle stesse ore in cui la Casa Bianca faceva sapere che per il momento non ravvisa la necessità di nuove sanzioni contro la Russia. Noto come ‘Putin list’, l’elenco dei politici nel mirino comprende il premier Dmitry Medvedev, oltre ai più stretti consiglieri del presidente, i vertici di Fsb e Gru, i servizi segreti, e gli amministratori delegati delle principali aziende di stato, tra cui Rosneft e Sberbank. Tra i 96 oligarchi – ognuno dei quali avrebbe una ricchezza netta pari a un miliardo di dollari, se non di più – ci sono Roman Abramovich e Mikhail Prokhorov. Anche se il loro inserimento nella lista non comporta automaticamente che queste personalità siano colpite da misure come il bando sui visti o il congelamento dei beni, tuttavia ci si aspetta che imprese e banche europee ed americane vengano per questo dissuase dal fare affari con loro.