Continua la farsa catalana: respinta la richiesta d’arresto per Puigdemont

22 Gen 2018 15:08 - di Redazione

C’è un ennesimo colpo di scena nella scenegiata catalana: il Tribunale speciale spagnolo ha respinto la richiesta della procura di emettere un nuovo mandato d’arresto europeo contro il leader catalano Carles Puigdemont, latitante, ora che si trova in Danimarca, dopo aver spoggiornato a Bruxelles diverso tempo. Fonti dell’alto tribunale, citate dal El Mundo, riferiscono che il giudice Pablo Llarena, titolare del caso, ritiene che siano sempre valide le ragioni che lo hanno spinto lo scorso 5 dicembre a ritirare il mandato d’arresto comunicato alle autorità belghe. Rimane oi il fatto, a complicare la situazione istituzionale della Generalitat catalana, che Puigdemont è tuttora l’unico candidato alla presidenza del governo della Catalogna pur essendo fuggito all’estero. Lo ha confermato ieri mattina, prima che il Tribunale respingensse òla richiesta d’arresto, il capo del parlamento catalano, Roger Torrent, che però non ha chiarito come sarà effettuata l’eventuale investitura, ma ha spiegato che chiederà al primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, un incontro per “esaminare e discutere” la situazione “anomala” che vive la Generalità della Catalogna, con molti dei suoi deputati in prigione e altri, tra cui Puigdemont, fuori della Spagna per evitare l’arresto. Gli indipendentisti vogliono che l’investitura si realizzi in via telematica o mediante delega affinché Puigdemont non debba tornare in Catalogna, dove sarebbe arrestato. Ma il Governo di Rajoy ha già avvertito che non permetterà una nomina a distanza.

Nonostante le “minacce” di Madrid, presto in Catalogna verrà formato un nuovo governo regionale. Lo ha affermato da Copenhagen il leader indipendentista catalano Carles Puigdemont. “Non ci arrenderemo all’autoritarismo nonostante le minacce di Madrid, e presto formeremo un nuovo governo”, ha detto l’ex presidente della Generalitat catalana poche ore dopo l’annuncio ufficiale della sua candidatura alla presidenza della Catalogna, ovvero alla stessa carica rivestita prima della destituzione. “Madrid deve riconoscere che le forze indipendentiste hanno vinto le elezioni che Rajoy ha indetto e il governo illegittimo spagnolo sulla Catalogna deve finire”, ha aggiunto Puigdemont, sottolineando che “è ora di negoziare” e “porre fine alla repressione e cercare una soluzione politica” al conflitto. Per quanto riguarda l’appartenenza o meno della Catalogna all’Europa, Puigdemont ha affermato: “vogliamo far parte dell’Unione europea, poiché i catalani possono contribuire ai valori europei come la pace”. “Ci sentiamo profondamente europei”, ha detto. La saga continua.

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