Brunetta all’attacco di Monti versione Masaniello: è un patetico Messia

17 Gen 2018 12:15 - di Redazione

È solo un patetico Messia. È la definizione pungente che Renato Brunetta affibbia a Mario Monti dopo l’intervista a Floris a DiMartedì nella quale mister Loden si erge a fustigatore dei politici e sbeffeggia le promesse elettorali. «L’ex premier Mario Monti,  pontifica sulla politica e sulle prossime elezioni, dall’alto della sua comoda poltrona di senatore a vita (ottenuta da Giorgio Napolitano per dare il proprio via libera a guidare il governo tecnico più disastroso della storia dei Paesi occidentali)». Il capogruppo di Forza Italia alla Camera punta l’indice sulla inaccettabile doppia morale dell’ex premier. Che voglia tornare a cavalcare l’onda politica? Certo è difficile pensare all’ex commissario europeo in veste di Masaniello a capeggiare la protesta popolare.

Brunetta: Monti pontifica ma è un patetico Messia

«Monti commenta, argomenta, insulta i partiti impegnati in campagna elettorale (ciarlatani), invita quasi i cittadini – aggiunge Brunetta – a disertare le urne. Un atteggiamento assurdo da parte di un ex presidente del Consiglio e da parte di un tecnico che cinque anni fa decise di fare politica fondando un partito tutto suo. Questa doppia morale di Monti è insopportabile». La scorsa campagna elettorale con lui protagonista – osserva ancora  l’esponente azzurro – andava bene, questa invece rappresenta «una grande diseducazione civica». Poi ironizza sulla creatura politica di Monti che si è dissolta come neve al sole. «A proposito di civica, che fine ha fatto la tua Scelta Civica che doveva salvare il Paese? Che fine hanno fatto i tuoi parlamentari? Che fine hanno fatto i tuoi ex ministri?», chiede Brunetta, «il governo tecnico guidato dal presidente dell’Università Bocconi è stato una sventura per l’Italia, una sciagura per i cittadini italiani. Il nostro Paese è stato letteralmente svenduto all’Unione europea e abbiamo pagato a caro prezzo – con una depressione economica senza precedenti – le scelte autolesioniste ed eccessivamente rigoriste compiute in quegli anni. Monti, nel 2013, si è presentato agli elettori ed è stato sonoramente bocciato. Che cinque anni dopo reciti ancora la parte del Messia è francamente ridicolo e patetico».

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