A vent’anni dai delitti di Chiara Marino e Fabio Tollis (nella foto), uccisi dagli assassini seriali della setta Bestie di Satana che operava nella provincia di Varese.  Il papà di Fabio, Michele, che ritrovò il corpo del figlio sedicenne orrendamente ucciso e seppellito in un bosco,  in un’intervista al Giorno lamenta di non avere mai ricevuto né dallo Stato né dagli assassini il denaro del risarcimento stabilito dalla sentenza

“A parte i 17mila euro dalla famiglia di Pietro Guerrieri (condannato a 13 anni, è uscito dopo 7 anni di carcere per entrare in una comunità) in questi anni non ho visto un centesimo, né dalle persone condannate per l’omicidio di Fabio, né dallo Stato. A questo punto sono stanco, scoraggiato. Dico basta. Non ho più le forze per battermi. Però, se un’associazione vuole aiutarmi, io sono qua».

«Eravamo una famiglia felice – continua – noi genitori, i due figli più grandi e Fabio, il piccolino di casa. Ci hanno strappato tutto. Penso che sia la stessa cosa per le famiglie di quelli là. Con la differenza che qualcuno ha già riavuto suo figlio, altri presto o tardi lo riavranno. Noi non rivedremo più il nostro».

«C’erano sentenze, sentenze in nome del popolo italiano, che stabilivano i danni morali e materiali da liquidare in un giudizio separato, la rifusione delle spese processuali, provvisionali molto pesanti. Ho sbattuto la testa dappertutto, con il sostegno, anche psicologico, dello studio dell’avvocato Emilio Beretta. Le raccomandate tornavano indietro, non venivano ritirate, oppure il destinatario risultava irreperibile».

Fabio Tollis e Chiara Marino, membri del gruppo affascinato dal satanismo, vengono condannati a morte ed assassinati dai loro amici la notte del 18 Gennaio 1998. A massacrarli a coltellate e martellate Nicola Sapone, Mario Maccione e Andrea Volpe, che hanno confessato durante il processo ed ottenuto, per questo, degli sconti di pena. Sarà la tenace determinazione di Michele Tollis, padre di Fabio, unita alle fondamentali confessioni di Volpe, ad aprire gli occhi agli inquirenti e a far ritrovare i poveri resti di Fabio e Chiara, dopo sei lunghissimi e dolorosissimi anni.