Anziano spinto dalla scogliera, il 15enne diventato il terrore della scuola (video)
Fu scioccante la vicenda dell’anziano spinto dalla scogliera a Monopoli e morto per una “bravata” (così fu definita) di due giovanissimi. Quel video ha fatto il giro del web, provocando sdegno e rabbia. Ma a nulla è servito: finisce infatti in comunità il 15enne coinvolto nell’omicidio di Giuseppe Dibello. Per quei fatti il minorenne è ancora indagato per omissione di soccorso, mentre il 17enne che era con lui è sotto processo per omicidio volontario. Il ragazzino però nel frattempo era diventato l’incubo di tanti suoi compagni di scuola e per questo i carabinieri di Monopoli, nel Barese, lo hanno portato in comunità, come disposto dal Tribunale per i Minorenni di Bari, con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione continuata e furto.
Gli alunni erano terrorizzati
Il provvedimento è stato emesso al termine di un’indagine finalizzata al contrasto della diffusione dello spaccio all’interno delle scuole. Tramite servizi di osservazione i carabinieri hanno dapprima individuato dei movimenti sospetti che avvenivano all’uscita e all’ingresso degli orari delle lezioni di un Istituto Professionale del posto e poi, coordinati nelle indagini dalla Procura dei Minorenni di Bari, hanno messo fine a una situazione che da molto tempo metteva a repentaglio la serenità degli alunni, fino addirittura a terrorizzarli.
Dall’anziano spinto dalla scogliera allo spaccio
In particolare, è emerso che il 15enne aveva avviato all’interno della scuola un giro di spaccio, obbligando i suoi coetanei, anche durante le lezioni, ad acquistare dosi di marijuana. Il ragazzino sfruttava il suo coinvolgimento nell’omicidio di Dibello per incutere paura nei compagni; gli altri studenti non solo erano costretti ad acquistare anche quando non gradivano, ma per ogni spinello pagavano cifre enormi, fino anche a 50 euro, che il minorenne riscuoteva senza ammettere discussioni. Tutti sapevano che il 15enne spacciava, ma nessuno osava opporsi per paura delle pesanti ritorsioni, minacce, percosse e un clima di terrore che li accompagnava per tutta la durata delle lezioni, tanto che alcuni chiedevano ai propri parenti di essere accompagnati all’ingresso e all’uscita pur di non incrociare il coetaneo. In una circostanza, il 15enne ha obbligato un ragazzino a rubare ai propri genitori i gioielli di famiglia, anelli e collane per almeno mille euro in cambio di più droga. Nell’ambito delle indagini, è stato rinvenuto un involucro in cellophane con all’interno 53 grammi di marijuana nascosti dal 15enne nei pressi della propria abitazione e verosimilmente destinati alla vendita ad altri studenti. Al termine delle formalità, come disposto dalla Procura Minorile, il minorenne è stato accompagnato presso una Comunità per minori al fine di iniziare un percorso rieducativo.