Ankara, ultimatum sulla Siria: La Nato smetta di collaborare coi predoni curdi
Ankara non permetterà che vengano armate le Unità di protezione del popolo curdo Ypg in Siria. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore delle Forze armate turche, Hulusi Akar, intervenendo a Bruxelles alla riunione del Comitato militare della Nato a livello di capi di stato maggiore. ”Non possiamo e non permetteremo che un’organizzazione terroristica, l’Ypg, che è stato dimostrato è un’estensione del Pkk, sia sostenuta e armata pensando che possa essere un partner operativo”, ha affermato. Riferendosi all’annuncio degli Stati Uniti di voler addestrare le Forze democratiche siriane con l’obiettivo di formare una nuova forza di 30mila uomini da dispiegare ai confini della Siria, Akar ha detto di ”aspettarci che rivedano il loro errore il prima possibile”. Il capo di Stato maggiore ha quindi aggiunto che la lotta contro i curdi del Pkk/Pyd è ”importante” tanto quanto la lotta contro il sedicente Stato Islamico (Isis). Per questo, la Nato non deve ”fare discriminazioni” tra i gruppi terroristici da combattere, ha detto. Il Pkk è considerata un’organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. E c’è chi rincara la dose: “Viene per caso delegato ai gruppi terroristici il compito della Nato di proteggere i confini? Noi siamo in grado di proteggere la nostra frontiera”. E’ quanto ha affermato il premier turco Binali Yildirim, commentando le notizie sull’addestramento da parte della coalizione a guida Usa di milizie siriane alleate, in gran parte curde, con l’obiettivo di formare una nuova forza da dispiegare ai confini settentrionali della Siria. Intervenendo da Ankara, Yildirim ha sottolineato come la frontiera meridionale della Turchia rappresenti il confine della Nato. Il governo di Ankara considera i curdi siriani del Pyd e delle milizie Ypg affiliati ai “terroristi” del Pkk. Il premier turco ha quindi invitato gli alleati a chiarire le proprie intenzioni, ovvero – scrive l’agenzia di stampa ufficiale Anadolu – se “agiranno in linea con le responsabilità della Nato” o “se continueranno a collaborare con i predoni”.