Vergogna a Berlino: una mostra celebra gli stragisti del Bataclan

3 Dic 2017 18:16 - di Robert Perdicchi

Quei volti dei killer dell’Isis, in bianco e nero, alle pareti della sala espositiva Bethainien, di Berlino, sono una vergogna che nessuna provocazione artistica potrà mai giustificare. Invece le immagini degli stragisti del Bataclan di Parigi di Bruxelles fanno bella mostra di sé nella rassegna sui “martiri”, al fianco di santi, attivisti dei diritti umani e grandi filosofi come Socrate. Un  gruppo di artisti danesi ha portato a Berlino la “Marthyrs’ museum” e l’ha inaugurata, tra mille polemiche, celandosi dietro il facile alibi dell’opera d’arte che fa discutere. I terroristi dell’Isis, che nel novembre del 2015 fecero quasi cento morti nella discoteca parigina del Bataclan, così come quelli che spararono nei bistrot sono in mostra assieme a Socrate, Martin Luther King e Santa Apollonia, con loro anche alcuni terroristi di Bruxelles, anche loro – nell’interpretazione dei danesi – considerati come “martiri”.

L’esposizione prevede anche una sorta di spettacolo interattivo, con immagini di persone che “hanno sacrificato la loro vita alla loro causa” nel corso della storia. Ma alla fine della mostra compare Ismaël Omar Mostefaï, uno dei kamikaze islamisti di Parigi, che ha ucciso 89 persone nella sala concerti del Bataclan a Parigi il 13 novembre 2015.  “Gli artisti devono espandere il concetto di martire”, ha detto Ricarda Ciontos dell’associazione Nordwind, che ha realizzato l’installazione. Ma così si espande soprattutto il concetto di vergogna.

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