Truffa del finto incidente e della falsa telefonata: beffata ancora un’anziana

13 Dic 2017 17:14 - di Redazione

Ci hanno provato ancora una volta, e ancora una volta sono riusciti a mettere a segno la truffa della falsa telefonata sul falso incidente di un figlio, di un parente, con cui estorcere denaro ad un incauto anziano spaventato da quanto appena venuto a sapere; eppure, stavolta i truffatori avevano trovato sulla loro strada una giovane badante, scaltra e informata. Ma non è bastato…

Truffa del finto incidente, beffata ancora un’anziana

Tutto è cominciato, come sempre in questi casi, con una telefonata ricevuta da una 92enne di Mestre alle 11 del mattino di ieri (martedì 12 dicembre ndr): dall’altro capo del telefono un fantomatico avvocato Russo avvisava di un incidente stradale occorso alla figlia dell’anziana signora ed ai nipotini, tutti trasportati al pronto soccorso, e che sosteneva che per garantire loro le spese mediche erano necessari denaro e preziosi. La badante, giustamente insospettita, ha chiamato con il proprio cellulare la figlia dell’anziana signora per verificare se la notizia dell’incidente fosse veritiera, e guarda caso la donna non solo stava bene, ma si è anche affrettata a suggerire di chiamare immediatamente la Polizia, cosa che quest’ultima ha fatto tempestivamente, ma usando il telefono fisso. Nella telefonata fatta subito dopo, la donna moldava ha raccontato a chi si sarebbe qualificato come un operatore di Polizia, quanto comunicato e richiesto dal presunto avvocato, e si sarebbe sentita rispondere dal suo interlocutore con un’esortazione a consegnare quanto possedevano di valore al messo incaricato, chiedendo, per di più, una descrizione dettagliata del “bottino” che stava per essere indebitamente sottratto.

 

Eppure stavolta i sospetti avevano messo sull’attenti la badante

Pochi minuti dopo questa conversazione, un uomo alto circa 1.60, di carnagione scura, strabico, con occhiali ed un accento italiano si è presentato alla porta di casa spacciandosi per l’avvocato Russo ed ha chiesto la consegna della busta. La badante non essendo stata richiamata dal presunto poliziotto non ha voluto aprire, lasciando l’uomo fuori dalla porta. Ancora pochi minuti, però, ed arrivava la chiamata di conferma del finto poliziotto al cellulare della badante in concomitanza con il finto avvocato che si ripresentava alla porta di casa. La signora moldava a questo punto ha consegnato la busta. Non appena è entrato in possesso dei beni, però, guarda caso l’uomo si è dileguato e il finto operatore di polizia ha messo giù il telefono, interrompendo la conversazione all’improvviso. Solo allora le due donne si sono rese conto di aver dato circa 5.000 euro in preziosi ad uno sconosciuto che non aveva presentato alcun documento a riprova della propria identità e, capito di essere state truffate, hanno chiamato il 113. Gli operatori di Polizia hanno avvisato dell’accaduto la figlia ed inviato la volante sul posto. Sempre più spesso gli anziani sono vittime di imbrogli sofisticati messi a segno da falsi operai o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti o medici di inesistenti organizzazioni umanitarie e che potrebbero trarre in inganno anche le persone più attente.

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