Trasferire l’ambasciata Usa a Gerusalemme è un errore: arabi furiosi

5 Dic 2017 20:00 - di Giovanni Trotta

Dopo la decisione, ancora non annunciata ma già presa, del presidente americano Donald Trump di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme, di fatto riconoscendo così la posizione israeliana, l’intero Medio Oriente si scaglia contro la decisione della Casa Bianca, e i palestinesi annunciano disordini in tutta la regione. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ha telefonato al presidente russo, Vladimir Putin, per metterlo al corrente delle “gravi ripercussioni” che ci saranno nella regione con il trasferimento dell’ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Durante la telefonata, Abbas ha informato il leader russo dell’intenzione del presidente Usa di trasferire l’ambasciata. Abbas ha avuto colloqui telefonici sull’argomento anche con il re giordano Abdullah e con il re del Marocco Mohammed VI e li ha invitati ad agire “rapidamente” per difendere Gerusalemme e i luoghi sacri per i musulmani e i cristiani. Ma non solo gli arabi si oppongono alla decisione di Trump: la maggioranza degli americani, il 63%, si oppone al trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme, mossa che, secondo quanto emerso dalle telefonate che Trump sta avendo con i leader della regione, il presidente appare intenzionato a fare. L’opposizione è consistente anche tra i repubblicani, il 44% dei quali si è dichiarato contrario nel sondaggio condotto dall’università del Maryland e pubblicato lo scorso weekend dalla Brooking Institution in occasione del Saban Forum, l’annuale conferenza organizzata con leader israeliani ed americani.

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