Sms erotici, chiesta l’archiviazione per il sindaco di Mantova
Chiesta dalla procura di Mantova l’archiviazione dell’indagine aperta nei confronti del sindaco di Mantova Mattia Palazzi (Pd) per tentata concussione continuata. L’accusa iniziale era di aver chiesto favori sessuali alla rappresentante di un’associazione culturale, in cambio di contributi comunali da erogare allo stesso ente. ”Ho accolto con grande soddisfazione – dice il sindaco Palazzi – la richiesta di archiviazione dell’indagine che mi riguardava da parte della Procura di Mantova, che ringrazio per aver proceduto con efficienza e in tempi estremamente rapidi”. Il sindaco sostiene di non aver mai smesso “di credere nel lavoro della magistratura e nella sua capacità di identificare la verità”.
Dopo la richiesta di archiviazione per tentata concussione continuata, resta in piedi a carico di Palazzi l’accusa di abuso d’ufficio per i contributi alle associazioni. “L’iscrizione rimane – dice l’avvocato Giacomo Lunghini – Ero molto fiducioso per quanto riguardava la concussione e sono altrettanto ottimista sull’abuso di ufficio. Siamo pronti a confrontarci con la procura per dimostrare ogni scelta amministrativa fatta dal sindaco”. I messaggi tra il sindaco e la rappresentante dell’associazione mantovana “non sono mai esistiti – continua l’avvocato – non c’erano nell’esposto, c’erano solo dei messaggi di una persona a un’altra, ma non c’è mai stato lo screenshot con in alto il nome del sindaco e le nuvolette con la conversazione” conclude Lunghini. La destinataria dei presunti messaggi erotici durante l’interrogatorio ha ammesso di aver alterato i messaggi della chat erotica tra lei e il sindaco, che erano di carattere strettamente personale, aggiungendo parti di frasi riferite al ruolo istituzionale di sindaco e, quindi, di aver inviato quelle conversazioni a terze persone ignare delle manomissioni. La donna adesso è stata indagata per il reato di false informazioni al pm, rese nel suo primo interrogatorio.