Senza Alfano adesso i Lupi provano a tornare nell’ovile del centrodestra…
Dalla Sicilia alle politiche, il copione non cambia per Alternativa popolare: alleanza con il Pd o ritorno nella galassia berlusconiana. Lunedì, alla Direzione nazionale, tutto sarà più chiaro. Fino ad allora continueranno trattative, incontri e contatti. Ma, raccontano, ormai i giochi sembrano fatti. La politica dei due forni dovrà per forza cedere il passo a una scelta univoca. La rinuncia di Angelino Alfano alla candidatura viene considerata una sorta di “tana libera tutti”, che apre di fatto alla resa dei conti interna e all’inevitabile scissione tra l’ala filo Dem formata da Beatrice Lorenzin, Fabrizio Cicchitto, Sergio Pizzolante e Giuseppe Castiglione, e chi preferisce tenersi le mani libere e correre da soloper poi convergere con il centrodestra, dando vita a una nuova aggregazione di centro: “quarta gamba” o “quarto petalo del quadrifoglio” si voglia chiamarla.
Nelle ultime ore, infatti, circola con insistenza la voce che Maurizio Lupi, capofila dei “lombardiani” (da Roberto Formigoni a Raffaele Cattaneo) sia sempre più tentato di tornare all’ovile azzurro, magari coinvolgendo altre forze centriste (a cominciare da ‘Direzione Italia’ di Raffaele Fitto), pronte a costituire un contenitore oderato, alternativo proprio alla sinistra e al fronte sovranista, Lega-Fdi. Non a caso, oggi Lupi ha avuto un colloquio con Fitto, presente Gentile, per sondare il terreno, e al termine del summit ha dichiarato: ”Lunedì si tratterà di decidere” se optare per l’intesa con i dem o “ritenere chiusa l’esperienza istituzionale e di governo con il Pd e di non trasformarla in accordo politico perché non lo è mai stato” e costituire quindi un “soggetto forte, moderato di centro”. Parole, quelle di Lupi, che ai più sono sembrate un addio al Nazareno e una conferma che il fronte lombardiana guarda con grande attenzione a Silvio Berlusconi e alla coalizione che sta mettendo in campo per le prossime politiche. Alfano, riferiscono, avrebbe deciso di fare un passo indietro anche per le forti frizioni interne, soprattutto con Lupi. Il ministro degli Esteri sarebbe sempre orientato a chiudere l’alleanza con il Pd, mentre Gentile, raccontano, pur preferendo i dem alla corsa solitaria, ancora non avrebbe deciso cosa fare.