Scontro sulle pensioni d’oro tra Renzi e Di Maio. Meloni: non sono credibili

16 Dic 2017 18:11 - di Redazione

Scontro sulle pensioni tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio, che ieri ha proposto di recuperare 12 miliardi tagliando le pensioni d’oro. Sul tema è tornato oggi l’ex premier Matteo Renzi con un lungo post su Facebook:  “Ieri il Movimento Cinque Stelle ha proposto di recuperare 12 miliardi di euro tagliando ‘le pensioni d’oro’. Al giornalista RAI che restava stupito per la cifra, Di Maio ha detto in modo sprezzante: ‘Certo che sono 12 miliardi, veda bene’. Se vogliamo prendere 12 miliardi di euro dalle pensioni dobbiamo tagliare a chi prende 2.300 euro di pensione. Ci rendiamo conto? Qualcuno può legittimamente dire che duemila euro di pensione sono una pensione d’oro? A noi sembra folle”. Conclusione: per Renzi non si può affidare il governo a chi non riesce neanche a leggere i numeri di un bilancio.

A stretto giro è arrivata la replica Cinquestelle: “Quando parliamo di pensioni d’oro ci riferiamo a pensioni sopra i 5 mila euro nette”. Lo precisa l’ufficio comunicazione M5s spiegando anche che la cifra di 12 miliardi detta ieri dal candidato premier del Movimento, Luigi Di Maio, “si riferisce a più anni”.  Inoltre, attaccano i 5 Stelle replicando alle dichiarazioni del segeretario del Partito Democratico, Matteo Renzi: “il Pd sta usando questo argomento solo per provare a distrarre dallo scandalo sulle banche”.

Giorgia Meloni, leader di FdI, ricorda che “il Pd di Renzi ha insabbiato la proposta di legge di Fratelli d’Italia per tagliare le pensioni d’oro” e all’epoca “non ricordo né Di Maio né altri del Movimento cinque stelle prendere una posizione netta per portare a casa questo risultato. È pura ipocrisia, dunque, che oggi, a pochi mesi dalle elezioni, il Pd e il M5S usino questo tema per la campagna elettorale. Il taglio delle pensione d’oro e dei vitalizi sarà uno dei punti principali che Fratelli d’Italia inserirà nel programma di governo del centrodestra e lo possiamo rivendicare con la credibilità di chi, unico partito nel panorama politico, ha portato in Parlamento una legge seria con l’obiettivo di farla approvare”.

 

 

 

 

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