Rossi disse: «Picchiare un fascista è giusto». Ora fa pure la morale alla destra

1 Dic 2017 12:26 - di Valeria Gelsi
enrico rossi

Da che pulpito, Enrico Rossi! Intervenendo sulla sua pagina Facebook sui fatti di Como, il presidente della Regione Toscana e fondatore di Mdp ha lanciato il suo diktat alla destra italiana: «Impari dalla Merkel. Condanni il neofascismo». Posizione legittima da parte di uno che nella sua Regione ha voluto istituire un Osservatorio sull’antifascismo, peccato però che sulla posizione da prendere di fronte alle violenze politiche, effettive o presunte, Rossi non possa dare lezioni a nessuno.

Picchiare un fascista? «Proprio una cosa buona»

Appena due mesi fa, infatti, il fondatore di Mdp, sempre sulla sua pagina Facebook, inneggiò alle violenze anti-fasciste, applaudendo a un pugno dato a Seattle da un afroamericano a un tizio che girava con una svastica sul braccio e ricordando con orgoglio quando suo nonno e suo zio picchiarono un fascista. «Avevano ragione da vendere e fecero proprio bene», chiosò Rossi, con una frase che a molti suonò come un invito a menar le mani. Ne scaturirono critiche e una intervista riparatoria in cui Rossi spiegava di essere un «tipo mite e pacifico», non «un tipo da cazzotti», aggiungendo però che «certo, se usciamo dalle battute, dico che in questo momento ci vorrebbe un antifascismo più forte, più militante…». L’antifascismo militante, appunto.

Il coraggio di Enrico Rossi

Cosa sia ancora oggi, in Italia, l’antifascismo militante lo raccontano le cronache. Le stesse che sono state richiamate da Meloni e Salvini per commentare i fatti di Como, ricordando che un conto è una intimidazione come quella del Vfs a Como – per quanto odiosa possa apparire – e un conto è la violenza come quella dei centri sociali e degli antifascisti militanti, dalla devastazione delle città agli assalti fisici agli avversari politici. Una precisazione che a Rossi proprio non è piaciuta e dalla quale scaturisce l’invito alla destra italiana a imparare dalla Merkel. «Ci sono in giro tanti simboli fascisti, tanti squadristi, tante braccia e mani tese, razzismo e xenofobia. Uomini ridicoli, privi di cultura e di coraggio, capaci solo di intimidire quando sono in branco», ha scritto Rossi, domandando: «Ma la destra che fa?». «La destra banalizza, Salvini cerca consensi esplicitamente, Berlusconi tace. Se ci fosse in Italia una destra democratica dovrebbe farsi sentire, prendere le distanze e condannare nettamente il neofascismo. Come in Germania ha fatto la Merkel», ha aggiunto il presidente della Toscana, chiarendo che «noi non ci spaventiamo». E questo certo gli va riconosciuto: ci vuole un bel coraggio per inneggiare all’antifascismo militante e poi voler dare lezioni di democrazia a chicchessia.

Commenti

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  • gianfranco 24 Febbraio 2018

    cosa volete commentare di fronte a certe dichiarazioni fatte da un personaggio che ricopre cariche istituzionali , questo e semplicemente contribuire a diffondere odio e violenza, e semplicemente un ISTIGATORE, dovrebbe dimettersi, ma tutti tacciono.