Pensioni in anticipo, aggiunte nuove categorie. “Sconti” alle donne con figli
È ufficiale: tra due anni si andrà in pensione a 67 anni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ufficializzato l’aumento dell’età pensionabile dal 2019 adeguando l’età per andare in pensione all’aspettativa di vita pari a 5 mesi (rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi). La manovra in discussione in Parlamento riserva invece novità sul fronte dell’Ape sociale, la platea di lavoratori che svolge lavori usuranti. Lavoratori agricoli, siderurgici, i marittimi e i pescatori avranno accesso dal 2018 all’anticipo dell’uscita previdenziale prevista per chi svolge lavori gravosi, purché abbiano almeno 63 anni e 30 di contributi, aggiungendosi alle undici già individuate: operai edili, gruisti, ferrovieri, camionisti, conciatori, infermieri, badanti, operatori ecologici, addetti alle pulizie, maestre d’asilo e facchini. Categorie escluse dall’aumento dell’età pensionabile di cinque mesi, Novità anche per le donne, grazie a un altro emendamento che prevede lo sconto di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni, dei requisiti di accesso all’Ape sociale per le donne che lavorano. Proteste invece sul fronte degli agricoltori: «I criteri stabiliti dal Governo per considerare il lavoro agricolo fra le attività gravose, consentiranno solo a poche centinaia di lavoratori, su una platea di oltre un milione, di accedere alle prestazioni dell’Ape sociale. Questo è grottesco e inaccettabile!», ha detto il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza concludendo i lavori del congresso della Uila territoriale di Latina e Frosinone.