Napoli, arriva in ospedale dolorante: visitato e dimesso, bimbo di 3 anni muore poco dopo
È successo ancora. È successo a Napoli. È successo a costo della vita di un bambino di appena 3 anni, arrivato in ospedale a Napoli con dolori addominali forti. È successo dopo che il piccolo, accolto al pronto soccorso del Santobono con un “codice verde”, è stato visitato e dimesso. È successo: e ora si indaga sul come e sul perché a Napoli, un bimbo di 3 anni, arriva al pronto soccorso dolorante e muore poco dopo in ospedale dove torna, nuovamente, in arresto cardiaco…
Morire a 3 anni dopo una visita in pronto soccorso
Si cerca di fare luce su come sia possibile morire a tre anni, dopo essere stato trasportato dal 118 al Santobono di Napoli, dopo essere essere giunto in arresto cardiaco all’osservazione del pronto soccorso. La piccola vittima, di Ercolano, lamentava dolori addominali a seguito dei quali i medici che lo hanno visitato hanno stilato un referto – che riporta, tra gli altri, il Messaggero online – che registra «segni di infiammazione delle vie aeree, dolori addominali e diarrea», e che i sanitari del nosocomio campano non avevano riscontrato «temperatura febbrile al momento dell’osservazione». Di più: «Dopo la visita – aggiunge nella speranza di fare chiarezza sull’accaduto e sulle eventuali responsabilità una nota diffusa dall’ospedale pediatrico – integrata da un esame ecografico, il quadro clinico è stato ritenuto, in conformità alle linee guida ordinariamente seguite, non abbisognevole di ricovero e il piccolo è stato reinviato al domicilio, con prescrizione di farmaci e richiesta di controllo presso il medico curante dopo 24 ore».
Il piccolo, visitato e dimesso, muore poche ore dopo
Eppure, poche ore dopo, il bambino, estenuato dai dolori è tornato in pronto soccorso, ma ci è arrivato in arresto cardiaco: e a nulla sono valse tutte le procedure che il protocollo della rianimazione prevede in casi come questo e così i sanitari non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso del piccolo. Ora gli stessi medici dell’ospedale pediatrico fanno sapere di aver fatto richiesta di un riscontro diagnostico autoptico e, come riferisce sempre il quotidiano capitolino in queste ore, «la direzione aziendale ha affidato a una commissione costituita dal direttore medico del presidio, dal responsabile del rischio clinico e dal prof Pierpaolo Di Lorenzo, medico legale dell’Università Federico II, l’incarico di verificare e riferire sull’accaduto». Su quanto drammaticamente e inspiegabilmente accaduto…