Massimo Fini: non esiste alcun obbligo di essere antifascisti. No alla caccia alle streghe

9 Dic 2017 20:54 - di Redazione

Lo scrittore Massimo Fini, voce controcorrente e solitamente non allineata, interviene sul Fatto quotidiano per denunciare la caccia alle “streghe nere” da parte della democrazia italiana e delle altre democrazie occidentali che, attraverso una serie di divieti e censure, si intromettono nella vita delle persone svelando un volto intollerante che è tipico dei regimi totalitari.

“E viene il ragionevole dubbio – scrive Massimo Fini – che i veri fascisti siano coloro che vogliono impedire agli altri di definirsi o di essere tali. Come diceva Longanesi: i fascisti si dividono in due categorie, i fascisti propriamente detti e gli antifascisti. “

Prosegue Massimo Fini: “Sui canali ufficiali dell’informazione si sostiene che questi rigurgiti fascisti o nazisti sono presi sottogamba. A me pare vero il contrario e questo accanimento non fa che rinfocolarli. Non c’è bisogno di essere Freud per sapere che la trasgressione, quale che sia è, soprattutto per i giovani, eccitante”.

Ma in particolare lo scrittore sottolinea che “non esiste alcun obbligo di essere antifascisti: bisognerebbe esserlo tutti, come la nostra Costituzione, ma il peggior modo per dissuadere qualcuno dal diventare fascista è quello di proibirglielo per legge…”.

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