“Manifesto del ristorante borghese a Roma”
1 )Il ristorante borghese è quello in cui a nessuno dei commensali interessa una beata ceppa di conoscere lo chef.
2) Nel ristorante borghese nessuno fa le foto ai piatti malgrado amino i piatti che stanno mangiando.
3) Il ristorante borghese costa come uno stellato senza essere uno stellato e se ne guarda bene dall’esserlo.
4) Il ristorante borghese propone lo stesso genere di cucina da sempre senza mini-mamente interessarsi se nel mondo fa tendenza altro. Lo chef è un cuoco e non un artista.
5) Il ristorante borghese è una seconda casa per il cliente, con un servizio unico nel suo genere, i camerieri conoscono usi e costumi non solo dell’intera famiglia, ma persino del cane (muto e sobrio come fosse imbalsamato), della tata e della ba-dante.
6) Il ristorante borghese è un ristorante per famiglie, a patto che i bambini si com-portino come il cane di cui sopra.
7) Nel ristorante borghese si va con la “compagna” ufficiale.
8) Nel ristorante borghese non manca mai la boiserie, l’ambiente è caldo e soprat-tutto la tovaglia (che Dio sia lodato) è ancora un obbligo.
9) Nel ristorante borghese la clientela straniera è in percentuale minore a quella ro-mana e il pranzo è preda della classe dirigente politica.
10) Nel ristorante borghese è assolutamente vietato l’eccesso di qualunque genere: colori, tono di voce, trucco delle signore, tintura di capelli, smalto, abbigliamento, musica, contenuti verbali, cibo, alcool, confidenza. Ricordiamo che le famiglie bor-ghesi autentiche sono normo o sottopeso, mai in sovrappeso.
11) Il ristorante borghese non può sorgere in zone diverse da quelle in cui il bor-ghese vive.
12) Nel ristorante borghese non ci si alza per andare a fumare interrompendo il pa-sto, al massimo si va a fine; e al bagno ci si reca per reali esigenze fisiologiche.
13) Nel ristorante borghese il telefonino è bandito, rispondere al telefono è man-canza di rispetto e se proprio si deve nessuno dei vicini di tavolo sarà compartecipe dei contenuti della telefonata.
14) La qualità del cibo è sottintesa (tendenzialmente si evitano sul menù diciture ossessive come l’olio di Mario, il salame di Giuseppe, il pomodoro di Caio e la pa-sta di Francesco).
Secondo questi punti i ristoranti borghesi romani sono:
1) Al Ceppo: assolutamente il primo tra i ristoranti borghesi. La signora Cristina è un’impareggiabile padrona di casa per eleganza, competenza, sensibilità sul tavolo, vendita. Un solidissimo indirizzo del buon bere, del buon mangiare e del buon stare. La mecca del borghese, dove il cliente straniero è una piccolissima percentuale.
2) Ai Piani: Il ristorante di pesce della borghesia. È sufficiente andare la domenica a pranzo per avere una perfetta fotografia di tutti i punti sopraelencati.
3) Settimio all’Arancio: Un luogo adorabile, polpettone, cotoletta alla milanese, gri-cia con carciofi, puntarelle, fiori di zucca pastellati in una zona del centro storico dove gastronomicamente regna il deserto (dirimpettaio di Zuma), la saletta privata è una piccola bomboniera.
4) Il Girarrosto Fiorentino: ancora esiste (diranno alcuni)? Esiste e gode di ottima salute. Il ristorante di carne della borghesia. Carta dei vini notevole per scelta, am-piezza e profondità, la cantina funge anche da sala privata e può essere allestita come “cigars room”. La Chateaubriand una recente riscoperta di notevole piacere.
5) Ristorante Berninetta: la pizzeria della borghesia. Bassa, scrocchiarella, rigorsa-mente romana, 8 gusti in tutto, ne servono 2 per essere sazi, ma il borghese come sottolineato nel punto 10 non eccede mai! Avrebbe bisogno di una doverosa mi-nima ristrutturazione degli spazi, ma a quanto pare la borghesia continua ad amarlo così!
Infine due citazioni, una di carattere nostalgico ed una di previsione.
Ristorante I due Ladroni: Il posto passò alle cronache per una foto che ritraeva De Lorenzo subito dopo la sua scarcerazione a cena e lo sfondo con la scritta “due la-droni”; un simbolo di satira che credo rimarrà nella storia. Per decenni il ristorante borghese per antonomasia, cucina marinara con un accento napoletano, il primo posto a Roma dove è girata la mozzarella di bufala.
Ristorante Casa Bleve: presenta quasi tutti i punti per essere inserito, tranne il nu-mero 6, ovvero “un ristorante per famiglie”, non è facile trovare bambini a tavola con nonni e zii, ma credo che questo punto dipenda dalla sua età anagrafica, è troppo giovane per aver maturato generazioni di clienti.