La7, volano insulti e ascolti. Mussolini asfalta Corona: litiga, saluta e lascia lo studio (Video)

2 Dic 2017 15:21 - di Lara Rastellino

Alessandra Mussolini sarà pure stanca degli agguati orditi nei salotti tv in cui va ospite, ma di  certo – e la sicurezza arriva dalle veridicità della matematica percentuale applicata agli ascolti – il pubblico televisivo non è affatto stanca di lei: lo conferma la sorpresa arrivata da dall’Aria che tira, il talk di attualità e politica condotto su La7 da Myrta Merlino, che ieri, grazie all’addio improvviso dell’esponente azzurra violentemente aggredita dall’incursione dialettica di Mauro Corona in collegamento, è schizzato al 4,8 %. «Sono stanca», ha chiosato lasciando la trasmissione la Mussolini e dimostrando che l’Auditel, invece, non è stanco di lei, anzi…

Lite in tv tra la Mussolini e Corona

Un siparietto inscenato dal solito Corona che, indossata la logore veste dell’ex eremita e indefesso fustigatore dei luoghi comuni, si è reso protagonista di una performance scontata quanto attesa, specie forse dagli autori tv che nel salotto de La7 avevano pensato bene di affiancare Vauro e Alessandra Mussolini e, in collegamento, ma più presente di chi era ospite in studio, Mauro Corona, poliedrico alpinista, scrittore e da un bel po’ gettonato opinionista tv, pronto a scalare la vetta dell’aggressività verbale e del cattivo gusto. E allora, l’intento è più circostanziato del motivo del contendere di cui si dibatte a favore di camera:  i profughi, circa una sessantina, che a Pordenone dormono all’aperto, e la presa di posizione del sindaco Ciriani – anche lui in collegamento – preoccupato che anche questo precedente possa preludere a nuove, e imminenti obblighi d’accoglienza di massa. Un problema che ha radici profonde, a Pordenone come a Lampedusa, la cui ultima ramificazione è quella veneta: ma l’occasione per sproloquiare in nome di fuffa retorica e invettive preconcette è ghiotta, e il pungente Corona non se la lascia sfuggire. Di più: se la crea ad arte e la inscena inopportunamente all’improvviso, cogliendo di sorpresa la stessa Mussolini…

Botta, risposta e poi l’abbandono per sfinimento…

«Qui a Pordenone oggi erano 8 gradi sotto zero. E non mi venite a dire che non c’entrano i sindaci di destra e di sinistra» insiste Corona; ma la Mussolini, visibilmente silente ma altrettanto palesemente sul punto di spazientirsi, continua a restare in ascolto. Allora lo scrittore incalza: «Una società civile, che sia Pordenone o Innsbruck, deve risolvere subito il problema della gente all’aperto, al gelo e sotto la pioggia», offrendo la replica all’europarlamentare su un piatto d’argento: «Innsbruck? Magari. Lì non li fanno proprio arrivare, perché mettono le barriere». Il pubblico applaude e Corona non regge al colpo, sferrando l’attacco frontale (e gratuito): «Ferma lì, guardi che con me non attacca bottone». La Mussolini è ancora calma, forse esausta, e rinvolgendosi alla conduttrice Myrta Merlino, prova a spiegare anche ironizzando bonariamente: «Non ha capito quello che ha detto il signor Livor». Corona ribadisce a viva voce di non accettare di essere interrotto: «Non mi deve dire niente lei». E a questo punto anche la Mussolini entra nel vivo della polemica e assesta la sua stoccata: «Perché? C’è la legge Fiano?… Perché, amore? Dimmi, caro»… «Io parlo con la conduttrice, non con lei» ribatte Corona risentito, e la Mussolini sferra l’affondo finale: «Avete capito in che mondo stiamo vivendo? Avete capito che se uno non parla con 100 sfumature di rosso non può più parlare?». La conduttrice, silente fino a quel momento, prova a mettere pace: ma solo quando si accorge che la Mussolini, a quel punto «stanca» e visibilmente demotivata, ha deciso di alzare e di andarsene. Non prima di avere cortesemente salutato…

 

 

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