La faccia tosta della Boschi: «Non mollo, Ghizzoni ha confermato la mia tesi…»

20 Dic 2017 13:31 - di Redazione

Ci vuole una bella faccia tosta a girare la frittata dalla propria parte, dopo le parole di questa mattina con cui  l’ex amminsistratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni ha confermato gli incontri e le richieste di intervento per la banca del padre, Etruria. «Sulla vicenda Banca Etruria, confermo ciò che ha detto oggi Ghizzoni. Che è stato impeccabile nel raccontare i fatti. I fatti sono quelli. Io mi sono informata e interessata come avrebbe fatto chiunque altro all’economia del proprio territorio», scrive su Facebook Maria Elena Boschi, cercando di utilizzare il clamore mediatico a sostegno della propria tesi e annunciando che non ritirerà la querela contro Ferruccio De Bortoli. «Ghizzoni – dice la Boschi – ha espressamente smentito eventuali pressioni definendo normale il mio comportamento. Ma soprattutto ha dimostrato che a chiedere di valutare l’acquisizione di Banca Etruria non fui io, come surrettiziamente fatto credere da una calibrata campagna di stampa per mesi, ma dall’advisor di Banca Etruria, prima -prosegue la sottosegretaria-. E dal management della banca, poi. Io non ho chiesto di acquisire una banca, ho chiesto se Unicredit fosse interessata o meno. C’è una bella differenza. E la risposta che mi è stata data è stata ineccepibile e corretta. Per me le parole di Ghizzoni sono molto preziose per la causa civile nei confronti del dottor De Bortoli. Che gode della solidarietà professionale di molti colleghi giornalisti ma per lanciare il suo libro ha raccontato il fatto in modo volutamente distorto», spiega ancora la Boschi.

Le dichiarazioni di De Bortoli e Ghizzoni a confronti

Il caso del presunto conflitto di interessi di Maria Elena Boschi per Banca Etruria si era aperto con la pubblicazione di 66 parole del libro Poteri forti (o quasi) dell’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Oggi arriva la controprova con la testimonianza dell’ex Ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Il confronto tra le due versioni viene letto in maniera diversa dal mondo politico, a seconda della casacca indossata. Piena assoluzione secondo la lettura Pd; condanna netta, soprattutto nelle reazioni del centrodestra. Ecco le dichiarazioni a confronto.

DE BORTOLI: «L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi
decise di lasciar perdere».

GHIZZONI: «Il ministro mi chiese se era pensabile per Unicredit valutare un’acquisizione o un intervento su Etruria: risposi che non ero in grado di dare nessuna risposta. Il ministro convenne, ci lasciammo con l’accordo che l’ultima parola spettava a Unicredit che avrebbe deciso solo nel suo interesse. Fu un
colloquio cordiale, e non avvertii pressioni. La considerai una richiesta abbastanza normale: un ceo di una banca come Unicredit deve essere in grado di mettere in chiaro che è la banca che decide, messaggio che fu assolutamente condiviso».

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