La Boschi studia l’inglese: vuol chiedere a Renzi il ministero degli Esteri

1 Dic 2017 17:01 - di Redazione

La notizia è di un sito generalmente molto ben informato sui segreti dei Palazzi romani: Maria Elena Boschi avrebbe un sogno “politico” non di poco conto, un sogno che la porterebbe, da qui a qualche mese, alla Farnesina, al posto di Angelino Alfano, racconta Dagospia. L’attale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, secondo il portale diretto da Roberto D’Agostino, nonostante le turbolenze infinite dell’affaire Etruria, in queste settimane si starebbe dando molto da fare sul fronte “internazionale”, a cominciare dal recente G8 di Taormina sulle donne, di cui lei è stata protagonista. Secondo le indiscrezioni di Dagospia, la Boschi, per approdare alla poltrona di ministra degli Esteri, starebbe prendendo assiduamente lezioni di inglese, col beneplacito del suo grande sponsor, Matteo Renzi, convinto di vincere le prossime elezioni e pronto a riproporre i suoi fedelissimi a Palazzo Chigi.

Renzi e la difesa della Boschi su Etruria

Si spiega così anche la sua strenua difesa del Pd nella gestione del caso Etruria, la banca del padre della Boschi. Anche oggi è tornato sull’argomento spiegando che “sulle banche abbiamo la coscienza e la fedina pulita”a L’Aria che Tira, sulla Sette. “E’ talmente falso che siamo stati noi a buttare fuori il Cda di Etruria. Ci sarebbe stato un conflitto d’interessi se avessimo fatto il contrario, se avessimo difeso quel Cda”. “Quello che è emerso – ha proseguito Renzi – è che le responsabilità penali in quella vicenda non riguardano il padre della Boschi e l’onestà intellettuale dovrebbe portarci a dire che mentre c’era chi faceva ruberie e scandali, noi abbiamo buttato fuori il cda di Etruria”.

E a chi gli chiede se, per chiarire la questione, non sia il caso che la commissione banche ascolti l’ex-ad di Unicredit Ghizzoni e Maria Elena Boschi, Renzi argomenta: “Non posso dire io chi va sentito e chi no in commissione banche. La mia opinione è che tutte le volte che ci si è parlato delle banche, i pasticcioni eravamo noi, ora si è capito che non è così. Il tempo è galantuomo”.

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