In fuga da Lampedusa infilati nel mezzo per i rifiuti: feriti 5 migranti

6 Dic 2017 9:25 - di Redazione

In fuga da Lampedusa, nascosti e determinati a lasciare il centro che li ospitava per raggiungere Porto Empedocle, nel Palermitano: si erano nascosti sui mezzi pronti a imbarcarsi e – per loro fortuna – i finanzieri che li stavano cercando li hanno trovati e salvati.

Migranti, 5 tunisini in fuga da Lampedusa

I protagonisti di questa vicenda che avrebbe potuto concludersi nel peggiore dei modi, sono cinque tunisini, ospiti del Centro d’accoglienza di Lampedusa, rimasti feriti ieri sera tentando di scappare dall’isola infilandosi nell’autocompattatore per i rifiuti, pronto a essere imbarcato per Porto Empedocle. A scovarli, come anticipato, sono stati i militari della Guardia di Finanza che, ieri sera, stavano effettuando i controlli di rito su camion ed articolati in partenza per Porto Empedocle, dove i 5 in fuga erano diretti. A tutti i costi.

Nascosti su un autocompattatore per i rifiuti

Una volta individuati i fuggiaschi però, i finanzieri sono dovuti ricorrere all’ausilio dei vigili del fuoco per riuscire a tirarli fuori dal mezzo e salvarli: e infatti è stato solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa che i 5 tunisino sono stati tirati fuori dall’autocompattatore in cui si erano nascosti. Il più grave è un ragazzo che è stato tirato fuori privo di conoscenza e che poi, sdraiato sulla banchina, ha avuto una crisi respiratoria. E mentre i soccorritori erano alle prese con i primi interventi sui compagni, uno dei cinque ragazzi, nel frattempo, ha provato ad allontanarsi, senza riuscirci. I giovani extracomunitari sono stati accompagnati nella Guardia Medica. Le loro condizioni non sarebbero gravi. Resta da capire il perché dell’accaduto…

Fuga rocambolesca, salvataggio in extremis

Intanto, si apprende che i cinque tunisini che hanno tentato la fuga da Lampedusa a bordo dell’autocompattatore hanno trascorso la notte al Poliambulatorio dell’isola e all’alba sono stati dimessi e hanno fatto ritorno al Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola. Sembra che a dare l’allarme sia stato proprio uno dei cinque tunisini che si erano nascosti nel cassone pieno di rifiuti che era in attesa di lasciare il porto per raggiungere via nave Porto Empedocle. Il più grave era il giovane che aveva avuto una crisi respiratoria per le esalazioni dei rifiuti respirati nel compattatore. Ma adesso stanno tutti bene e si trovano al Centro d’accoglienza.

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