Il dittatore rosso Maduro vieta alle opposizioni di partecipare alle elezioni
Il dittatore comunista Nicolas Maduro ha vietato a tre dei principali partiti dell’opposizione di partecipare alle elezioni presidenziali che si svolgeranno in Venezuela il prossimo anno. “Da oggi spariranno completamente, i partiti che non hanno partecipato oggi non potranno più partecipare”, ha detto il presidente venezuelano giustificando la sua mossa con il fatto che i partiti Accion Democratica, Primero Justicia e Voluntad Popular hanno boicottato elezioni locali che si sono svolte ieri per eleggere 335 sindaci. Maduro ha affermato che questa misura è stata stabilita dall’Assemblea costituente, l’organo, controllato dal governo, che è stato eletto ad agosto per assumere i poteri dell’Assemblea nazionale, che era controllata dall’opposizione. Oltre alle elezioni per i sindaci, ieri si è svolta l’elezione del nuovo governatore dello stato di Zulia perché l’esponente dell’opposizione, che aveva vinto le elezioni ad ottobre, è stato dichiarato ineleggibile dopo che non ha giurato davanti all’Assemblea Costituente, da lui non riconosciuta come organo democraticamente eletto. Con la maggior parte dei candidati dell’opposizione che hanno ritirato le loro candidature per denunciare elezioni considerate non corrette, Maduro ha potuto vantare una vittoria plebiscitaria alle elezioni di ieri, con oltre 300 sindaci del suo partito eletti, secondo le proiezioni. “È stata una grande vittoria, una vittoria del popolo contro le interferenze di Donald Trump”, ha detto il presidente durante un comizio in plaza Bolivar. L’opposizione, però, ha mantenuto la guida dei tre municipi dell’area metropolitana di Caracas, che sono la roccaforte del movimento anti-Maduro: a Chacao è stato eletto Gustavo Duque, a Baruta Darwin González ed a El Hatillo Elías Sayeh.