Franceschini fa la voce grossa con Netflix: “Deve produrre serie e film italiani”
«Anche Netflix o altre piattaforme come Amazon Prime avranno gli stessi obblighi, compatibilmente a una programmazione senza fasce orarie». Lo afferma, in un’intervista a La Stampa il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, riferendosi alle quote di investimento e programazione riguardo i prodotti italiani: «Stiamo pensando a meccanismi per assicurare la visibilità di serie e film italiani», ribadisce Franceschini a proposito delle piattaforme tv come Netflix.
Da Franceschini una minaccia ridicola contro Netflix
Una minaccia, quella del ministro Franceschini, che sembra anacronistica e assurda. Piuttosto, come ha commentato recentemente il sito specializzato Badtaste.it il problema è della produzione scadente dei film italiani. “L’atteggiamento assistenzialista nei confronti del cinema italiano – ha scritto Gabriele Niola – non ha prodotto una gran bella industria e in generale sembra fomentare quello che è il peggior difetto della produzione nazionale. Abituata a confrontarsi solo ad intermittenza con il mercato vero e proprio, salda nella propria abituale tendenza a farsi finanziare dallo stato, quindi dipendendo solo relativamente dagli incassi in sala, la produzione cinematografica italiana è arrivata allo stato in cui è, quello in cui i film prodotti non rispecchiano più il pubblico nuovo, inseguono quello più anziano per pigrizia e possono permettersi il lusso di andare largamente in perdita senza nemmeno vantare traguardi artistici. Non obbligati ad inseguire il botteghino i film italiani – fa giustamente notare il sito specializzato – non lo intercettano proprio o lo fanno solo nei casi peggiori e con i film più sguaiati e non con i compromessi tra qualità e popolarità.