Foti (FdI) chiede un’inchiesta: ma il gestore Enel rispetta il contratto?

14 Dic 2017 18:00 - di Redazione

Troppi disagi e situazioni d’emergenza in situazioni atmosferiche “di non eccessiva intensità”. E’ il consigliere regionale emiliano-romagnolo di Fratelli d’Italia-An Tommaso Foti a tornare ancora una volta sulla situazione difficile che, nei giorni scorsi, si è avuta in diverse zone dell’Emilia Romagna (in particolare a Piacenza, Parma e Reggio Emilia) dove, per l’alluvione, ci sono state oltre duemila persone sfollate. Il consigliere chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta. “Nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre scorsi – spiega Foti – si è assistito all’ennesima emergenza che ha paralizzato in particolare la provincia di Piacenza, oltre a quelle di Parma e Reggio Emilia”. La mattina del 12 dicembre, d’urgenza, è stata convocata in prefettura a Piacenza una riunione dove “Enel ha garantito che la fase di emergenza era quasi superata”. Ma nella serata, “a Gropparello, nella zona compresa tra Cerignale e Ottone, a Castell’Arquato e Lugagnano, ma anche a Morfasso e in alta Val Nure – insiste il consigliere – migliaia di famiglie erano ancora prive di energia elettrica”. Disagi che “non hanno riguardato soltanto la montagna”, ma anche la pianura, visto che “la zona est di Rottofreno è rimasta al buio a causa di un corto circuito durato circa 18 ore”. Insomma, secondo l’esponente di Fdi-An, un vero “bollettino di guerra, composto da interruzioni stradali e di pubblici servizi e isolamento di frazioni” e “quello che lascia allibiti è che nonostante le reiterate rassicurazioni fornite dai gestori nelle sedi istituzionali – spiega Foti -, queste interruzioni si susseguono con sempre maggiore frequenza e in presenza di fenomeni meteorologici di normale intensità”. E tutto questo è avvenuto “a soli 5 giorni di distanza” dall’audizione in commissione Ambiente delle società che si occupano dei servizi. Per questo, il consigliere chiede l’istituzione di una commissione speciale di inchiesta per verificare “il rispetto del contratto di servizio da parte dei fornitori di energia elettrica; se e quali interventi di manutenzione della linea, della vegetazione attigua e delle cabine elettriche siano stati effettuati dai gestori del servizio di fornitura elettrica a seguito delle rassicurazioni fornite nelle sedi istituzionali; la coerenza degli interventi attuati rispetto ai piani di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete elettrica e – conclude Foti – le ragioni per le quali alle garanzie fornite dagli operatori di rete, successivamente al verificarsi di eventi calamitosi, non abbiano fatto seguito una efficiente risposta operativa degli stessi volta ad impedirne il ripetersi delle situazioni di disagio estremo”.

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