Costringe la figlia a pregare e la prende a pugni: bulgaro nei guai
Costretta a pregare tutto il giorno in casa con le tapparelle chiuse. Ad assistere alla Santa Cena domenicale e a non perdere sin da bambina lezioni di indottrinamento. Nei guai, come riporta il Messaggero, un evangelico che per imporre il suo credo alla figlia, adolescente, si è ritrovato indagato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Il padre-padrone, un quarantenne bulgaro, per cercare di inquadrare la figlia era arrivato anche ad usare le maniere dure. Addirittura una sera, durante una lite, con un pugno le aveva fatto saltare due denti. Quando il fatto è accaduto la ragazza aveva 16 anni. A quel punto la giovane aveva fatto i bagagli ed era andata via da casa, a Fidene. «Vi chiedo aiuto – si era sfogata dai carabinieri – mio padre mi riempie di botte e mia madre, impaurita non fa nulla per difendermi».
Costringe la figlia a pregare, l’inchiesta
Ora l’uomo rischia di finire a processo. Come si legge ancora sul Messaggero, il pm Silvia Santucci e il procuratore aggiunto Maria Monteleone hanno chiuso le indagini. La ragazza invece è stata affidata a una casa famiglia. Il padre rischia di dover rispondere di tre imputazioni: vessazzioni di natura psicologica e fisica, minacce e percosse. Il padre ha sempre rispinto le accuse: «Nessun obbligo religioso, ma di educazione: Sonostato rigido, ma non violento».