Congiuntivo sbagliato dal ministro Fedeli, il “portavoce” si prende la colpa…

18 Dic 2017 19:45 - di Redazione

L’errore era stato clamoroso, amplificato dal tam tam dei social network dove quel congiuntivo sbagliato dal ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, detta anche il “ministro senza laurea”, era diventato tema di indignazione per centinaia di migliaia di italiani. Dopo due giorni di sberleffi silweb, per quello strafalcione contenuto in una lettera al Corriere della Sera in risposta ad un articolo di Gian Antonio Stella, in cui si evidenziava la scarsa considerazione riservata alla Storia nelle nostre scuole, è arrivata la “confessione” del suo portavoce, Simone Collini: «È stata colpa mia, non del ministro».

“Un’ultima considerazione a proposito di costante aggiornamento, sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali”, era stato il clamoroso errore.

Il portavoce della Fedeli s’è immolato, prendendosi la colpa di tutto. «La “consecutio errata” da voi segnalata è in verità frutto di un mio errore nel tagliare il testo scritto dalla ministra per renderlo compatibile con gli spazi previsti ai fini della pubblicazione. Così, due proposizioni originariamente indipendenti sul piano grammaticale sono diventate una principale (“sarebbe opportuno”) e due subordinate (“che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo tutti i percorsi professionali”). Nel testo originale si trattava di due proposizioni principali: “sarebbe opportuno….; sono infatti convinta”. A questa seconda seguiva la subordinata “che debba proseguire anche lungo tutti i percorsi professionali”. Quel “debba proseguire” è diventato un congiuntivo esortativo “prosegua”, erroneamente collegato con un “ma” alla proposizione precedente. Errore grave, ma mio, non della ministra che, essendo impegnata in una serie di incontri istituzionali al momento dell’invio, non ha potuto rileggere la versione finale del testo».

L’onore della Fedeli è salvo, l’italiano non si sa…

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