Catalogna, Puigdemont disposto a incontrare Rajoy. Il premier: non si tratta

22 Dic 2017 15:31 - di Redazione

«Sono disposto a incontrare qui a Bruxelles o in qualsiasi altro posto, ma non in Spagna perché dobbiamo iniziare questa nuova fase con soluzioni politiche e non giudiziarie, non con l’oppressione». Così incontrando i giornalisti a Bruxelles il presidente destituito della Catalogna, Carles Puigdemont commentando il risultato delle elezioni di ieri, che hanno visto gli indipendentisti ottenere la maggioranza dei voti. «La proposta a Rajoy è una proposta sincera ed in buona fede. Quello che conviene ora è il dialogo e la politica come minimo ci siamo conquistati il diritto di essere ascoltati». Puigdemont ha sottolineato che l’incontro che propone al presidente del Consiglio spagnolo però dovrebbe svolgersi senza alcuna condizione». Bastone e carota. Puigdemont non ha mancato di rimarcare che in Catalogna c’è una maggioranza indipendentista che vuole tornare a legittimare il governo». Insomma non rinuncia all’idea di referendum sulla secessione.

Catalogna: Rajoy e Puigdemont ai ferri corti

Per tutta risposta il premier Mariano Rajoy ha replicato che intende «interfacciarsi con Arrimadas che ha vinto elezioni». Ines Arrimadas è la leader catalana di Ciudadanos, partito arrivato primo alle elezioni anche se l’insieme dei secessionisti ha la maggioranza. «Serve un dialogo costruttivo, realista e aperto», ha continuato Rajoy sottolineando a più riprese che tale dialogo e l’azione del futuro governo catalano devono avvenire nel quadro del rispetto della legge. «Non accetterò – ha rimarcato – che sia calpestata la Costituzione spagnola». E ancora: «I risultati del voto ci fanno capire che nessuno può parlare a nome della Catalogna, è evidente che la Catalogna è pluralista, non è un blocco monolitico ma eterogeneo». Il popolo è spaccato a metà. Insomma dalle parole dei due protagonisti del braccio di ferro è evidente che ci vorrà molto tempo per ricomporre le fratture create a tavolino nella società dalle azioni e dalla propaganda secessionista. «Ora tocca ai partiti offrire ai catalani le soluzioni di governabilità richieste dalla società. Senza un governo responsabile, non torneranno imprese e investimenti, né potranno essere creati nuovi posti di lavoro», ha insisto Rajoy.

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