Biotestamento, respinte al Senato le pregiudiziali di costituzionalità
Il primo round al Senato sulla legge sul biotestamento se lo aggiudica la maggioranza. L’assemblea di Palazzo Madama ha infatti respinto la pregiudiziale di costituzionalità presentata dall’opposizione di centrodestra. Al momento in cui scriviamo è in corso la discussione generale mentre alle 14 scade il termine per la presentazione degli emendamenti.
Dal centrodestra “no” netto al biotestamento
Nel frattempo, non si arresta la polemica politica intorno ad un provvedimento che serve soprattutto alla sinistra a trovare una parvenza di unità in vista della campagna elettorale. Inoltre, la circostanza che il testo sul biotestamento riceverà il via libera anche dal M5S sta alimentando anche qualche speranza di troppo circa possibili intese post-elettorali ove mai, com’è probabile, dalle urne non dovesse venir fuori un chiaro vincitore. Dal canto suo, il centrodestra denuncia il «carattere ideologico» della proposta di legge. «È paradossale – ha detto, a nome di Energie per l’Italia Maurizio Sacconi intervenendo al Senato – che il Pd guidi con accanimento le leggi ideologiche che mettono in discussione i principi della tradizione cristiana, a partire dalla vita e dalla famiglia, nel momento in cui ha un gruppo dirigente che si autodefinisce cattolico».
Gasparri: «La legge è un manifesto propagandistico»
Parole ancora più nette quelle pronunciate in aula da Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato per Forza Italia: «Voteremo no a questo provvedimento come ha anche ribadito il nostro leader Berlusconi – ha spiegato l’ex-ministro -, fatta salva ovviamente la libertà di coscienza di singole persone. L’orientamento nettamente contrario di Forza Italia alla legge sulle Dat – ha proseguito – è un’impostazione di saggezza a sostegno della vita, contro ogni accanimento e contro ogni deriva che apra la strada all’eutanasia». Entrando nel merito del provvedimento, Gasparri ha definito l’alleanza terapeutica tra familiari e medici «l’unica sede per prendere decisioni, convinti che l’accanimento terapeutico sia un errore e un orrore». «Personalmente – ha continuato- ritengo che su questi aspetti sarebbe stato meglio non fare una legge che risponde alle pulsioni mediatico-propagandistiche di alcuni, di certi partitini con lo zerovirgola dei consensi, che con cinismo hanno fatto di certe tragedie una vicenda mediatica».