Berlusconi cala l’asso: un super sondaggio per stabilire metodi e candidati
Chi è il leader del centrodestra? Chi sarà il candidato premier? Come uscire dal guazzabuglio di polemiche interne sulle candiature dopo le punzecchiature di Matteo Salvini? L’ultima idea di Silvio Berlusconi “affidata” al Giornale è quella di realizzare un grande sondaggio nazionale, basato su criteri il più possibile scientifici, per stabilire i rapporti di forza tra i partiti del centrodestra e sedare le polemiche sulla leadership, alimentate soprattutto dal leader leghista. Stesso metodo per la compilazione delle liste elettorali.
Berlusconi pensa a un sondaggio nazionale
La rilevazione fissata per metà gennaio rappresenterà il passaggio fondamentale per vagliare le candidature secondo – spiega il Cavaliere – criteri il più possibile equi. Ma anche un modo per sondare gli umori dell’elettorato con uno studio capillare collegio per collegio (un’operazione complessa da “spalmare” sui 232 collegi alla Camera e i 109 al Senato). In queste ore Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia stando riflettendo come assegnare i candidati in vista del voto di marzo sulla base di una prima classificazione relativa ai passati risulati elettorali che portano a una suddivisione di massima tra collegi “sicuri”, “probabili”, “in bilico” e “quasi persi”. Il tutto sull’onda delle quotidiani assalti amici del leader leghista che domenica ha dichiarato di essere pronto a fare il premier, «io posso, Berlusconi in questo momento no». Con il Cavaliere si incontrerà per gli auguri di Natale, «poi se riusciremo anche ad entrare nel merito del programma tanto di guadagnato». Anche Giorgia Meloni insiste sulla necessità di dare priorità a un programma comune, i nomi – ha sempre detto la leader di Fratelli d’Italia – «vengono dopo». Berlusconi intanto come ogni domenica continua a postare su facebook un consiglio o una frase motivazionale in modo da mettere in luce la sua esperienza contrapposta all’inesperienza e inconsistenza dei suoi avversari (Luigi Di Maio in particolare). Altro problema spinoso da affrontare riguarda i “Giuda”, coloro cioè che hanno transitato da un partito a un altro e adesso sono tentati di ritornare all’ovile, pronti magari a tradire di nuovo il giorno dopo le elezioni.