“Bella ciao” cancellata, sul cavalcavia spunta “Duce a noi”. E non va più bene…
La scritta “Bella ciao”, impressa su un cavalcavia di una strada di un quartiere di Milano, Ortica, andava bene, benissimo a tutti, soprattutto a quei centri sociali della zona che avevano gioco facile nell’imbrattare i muri con slogan partigiani a loro graditi. Quando però lo stesso esperimento di rivendicazione politica ideologica, di stampo nostalgico, lo hanno fatti dei post-fascisti, sostituendo la canzone rossa con la frase “Duce a noi”, allora improvvisamente tutto è cambiato. Polemiche, indignazione, dichiarazioni imbarazzate del segretario del Pd, Pietro Bussolati, che ha parlato di “un oltraggio vile e inaccettabile compiuto da vigliacchi fascisti nascosti nel buio da dove provengono”, cioè dei “cugini di quelli che solo una settimana fa hanno compiuto un’irruzione squadrista a Como”. «Ortica, quartiere caro alla Resistenza, è più forte di loro», ha commentato indignato. Il cavalcavia Buccari, all’Ortica, è stato il luogo da dove è partito un progetto che vuole fare del quartiere un museo a cielo aperto con venti murales da studenti, cittadini e artisti della zona.
«Io non voglio gridare all’allarme, però credo che il problema ci sia. Quello che mi aspetto, l’ho già detto, è che tutte le forze politiche condannino ogni forma di richiamo ai disvalori fascisti. Mettiamoci d’accordo: o lo fanno tutti o Milano andrà avanti nell’antifascismo militante – ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala -. Abbiamo accolto una mozione che chiede a tutti coloro che vogliono avere patrocini, contributi e spazi pubblici dal Comune di dichiarare il loro antifascismo e, se non basterà, noi faremo altro perché non è un allarme, ma è un momento delicato quindi io mi auguro che tutti facciano la loro parte. Se così non sarà Milano farà anche più della sua parte perché una città medaglia d’oro alla Resistenza ha questo dovere».