Bandiera del II Reich? E il criminale Che Guevara esposto negli uffici pubblici?

5 Dic 2017 18:58 - di Redazione

“Sta giustamente facendo scalpore la nota vicenda che vede protagonista un carabiniere di stanza a Firenze, messo nell’angolo perché nella sua camerata ha esposto una bandiera prussiana, poi utilizzata successivamente da gruppi di estrema destra. Un fatto sicuramente grave che pure noi condanniamo quantomeno per la superficialità del gesto anche se, proprio oggi, abbiamo notato un altro simbolo non propriamente edificante, fare bella mostra nell’ufficio del presidente della commissione Sanità del consiglio regionale, Stefano Scaramelli”. Lo afferma, in una nota, Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega Nord in Regione Toscana. “Ebbene – precisa l’esponente leghista – il consigliere Pd dietro la sua scrivania ha, infatti, un bel manifesto di Che Guevara, rivoluzionario e guerrigliero (attivissimo nella rivoluzione castrista di Cuba e quindi non certamente fulgido esempio di libertà e democrazia) che non ha bisogno, dunque, di particolari presentazioni”. “Sinceramente – sottolinea il rappresentante del Carroccio – come non giustifichiamo l’emblema posizionato all’interno della caserma Baldissera, ugualmente stigmatizziamo che un politico, in un palazzo pubblico, testimoni visivamente la sua ‘passione’ per un uomo quantomeno controverso, per usare un eufemismo. Insomma – conclude Jacopo Alberti – caro Scaramelli, considerati i trascorsi del tuo beniamino forse sarebbe meglio che tu esponessi, ad esempio, una bella bandiera della Fiorentina, peraltro in auge dopo la roboante vittoria sul Sassuolo; che ne pensi?”

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